Regno Spaziale di Asgardia, no, non è fantascienza

Ebbene sì c’è uno stato spaziale, anzi un regno che si chiama Asgardia perché per ora è una monarchia costituzionale anche se forse diventerà una monarchia costituzionale elettiva. Qui avete il link del sito nazionale.

Per prima cosa non usano il calendario gregoriano, ma quello asgardiano. Questo calendario parte dal 2016 anno di fondazione di Asgardia. Se vi interessa vi lascio il link del calendario qui.

Ovviamente c’è anche una valuta. Il Solar. Vi lascio uno slideshow qui sotto per farvele vedere

La bandiera è questa qui. Il tondo all’interno rappresenta il Sole, gli ovali gialli i pianeti del Sistema Solare e quelli bianchi rappresentano le scoperte che l’umanità farà.

C’è un motto che è One Humanity One Unity cioè Un’Umanità Un’Unità e un inno. E le leggi? Per questo c’è una costituzione!

Asgardia fa parte delle Nazioni Unite.

Ovviamente c’è anche un’inno, qui trovate il PDF con il testo

L’unico territorio di questo regno è Asgardia-1 un satellite lanciato da una base della NASA in Virginia. Questo satellite contiene un hard disc con una memoria di circa 512 giga.

Asgardia è stata fondata da Igor Ashurbeyli il 12 ottobre 2016. Si sono prefissati di avere una base permanente sulla Luna entro il 2043.

Se qualcuno volesse aprire un sito asgardiano invece che .it avrebbe .space.

Volete diventare cittadini di questo stato? Ecco il modulo!

Robot spaziale!

Ebbene sì, dopo le scimmie, i moscerini, i gatti… abbiamo mandato nello spazio anche un robot! Il primissimo robot sulla ISS! Ripeto il primo robot sulla ISS!! Novità assoluta!

Il nome ufficiale è Skybot-F850, ma sulla ISS lo chiamano tutti Fedor. Non chiedetemi perché.

Può fare 46 movimenti anche complessi, il più complesso è quello di avvitare e svitare dei bulloni. A noi sembra una cavolata, ma non è così. Infatti ci vuole della coordinazione occhi-mani per poterlo fare. E la cosa non è così facile da ricreare in un robot.

Insomma, abbiamo fatto un buon lavoro! Anzi l’hanno fatto i russi dato che Fedor è un cosmonauta (astronauta russo).

È il primo robot umanoide ad andare nello spazio. Sicuramente non è un tappetto: è alto due metri! Pesa tanto, 160 kg! Deve mettersi a dieta!

Mappe marziane

Mappe marziane
La superficie di Marte, una mappa marziana

Come potete vedere, Marte è pieno di crateri, monti e pianure proprio come la Terra! Lo dicono le Mappe marziane.

Ma molte di esse si sono formate in modo molto più brusco delle nostre: ad esempio la Mawrth Vallis si è formata in un solo giorno con una gigantesca alluvione!

Alcuni crateri sono da impatto, perché come sulla Luna, Marte non ha attività vulcanica e quindi i crateri non vengono “riparati” come sulla Terra. Su Marte il dislivello non può essere calcolato con il mare perché è noto che non ci sia. Quindi il dislivello è calcolato con la pressione, sopra i 610,5 Pascal si parla di altitudine e sotto i 610,5 si parla di depressione.

I paesaggi sono molto vari grazie all’abbondanza d’acqua di un tempo. E così possiamo distinguere letti di fiumi, monti, laghi e mari. Anche se l’acqua non c’è più possiamo vedere la roccia che è stata modellata dall’acqua e riuscire a capire molto sul passato del nostro vicino planetario.

Grazie alle mappe marziane adesso ne sappiamo di più.

Buon compleanno a me e a te

Il 20 luglio è una data da ricordare per tutti ma in modo speciale per me: 11 anni fa, nel 2008, io nacqui! Pensate, sono nata il giorno dello sbarco sulla Luna, dieci minuti dopo il primo passo, nell’anno del cinquantenario della NASA. Ma passiamo ad altro. Ho già parlato di questo evento nel mio precedente articolo Happy birthday Apollo 11, ma adesso ne riparlerò dicendo anche altre cose. Preparatevi: articolo lungo (sì, anche più lungo di “Spazio interstellare: ultima frontiera“.)

Di solito si ricordano le missioni Apollo 11 e 13, praticamente il più grande successo e il più grande fallimento del programma spaziale. Anche se Apollo 1 è stato ancora peggio. Ma perché non pensare anche alle altre missioni?

Spero che tutti sappiano la faccenda della Guerra Fredda e della Corsa allo Spazio, anche se dopo che un tizio ha chiesto a un osservazione lunare se la Luna è più grande della Terra…

Comunque io non rispiego tutta la cosa della Corsa allo spazio, vi basti sapere che America e Unione Sovietica cercavano di dimostrare chi era il più forte mandando sonde nello spazio (per le prime “sonda” è un complimento). L’Unione Sovietica stava avendo la meglio e così gli Stati Uniti hanno iniziato questo piano folle. Quindi c’è stato il discorso del presidente Kennedy e sono iniziati i lavori.

La prima missione, che era l’Apollo 1, non ha fatto una bella fine. Nei test è esplosa per via di un corto circuito e i tre astronauti sono morti carbonizzati.

Si passa all’Apollo 2, 3, 4, 5, 6 e 7 che sono stati solo test e si arriva all’Apollo 8 che per primo è partito e ha sorvolato la Luna dando l’OK per procedere. Domanda: perché dovevano dare l’OK? Risposta: perché nessuno aveva mai visto la Luna da vicino e non sapevano com’era, poteva anche essere di formaggio.

Le missioni 9 e 10 fanno la stessa cosa e si arriva a quella che ci interessa: l’Apollo 11.

Per ora non ho specificato tutto, quindi partiamo dall’inizio: ci sono tre astronauti: Michael Collins, Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Devono partire per la Luna. Prima domanda: come ci arrivano?

Qui la faccenda si complica, per arrivare alla Luna si usa un razzo. Ma non un razzo qualsiasi, il razzo più grande e potente della storia: il Saturn V. Ci sono un sacco di parti: stadi, motori, rover… ma praticamente niente è dedicato all’equipaggio. 110,6 metri di altezza e neanche 3 per l’equipaggio. Appena lanciato il razzo (da Cape Canaveral) si è staccato il primo stadio, appena arrivato in orbita via il secondo stadio e poi facendo qualche manovra hanno staccato il LEM (il modulo lunare) e l’hanno riagganciato dall’altra parte perché se no avrebbero avuto il LEM sul terzo stadio e non sarebbero riusciti a partire e sarebbe stato molto più difficile farlo allunare. Invece se avessero messo il LEM in posizione subito si sarebbe rotto con l’accelerazione perché i veicoli spaziali sono molto delicati e poi l’aerodinamica avrebbe fatto davvero schifo. Pensate a una lavatrice con delle gambe montata sopra un mega razzo

Comunque una volta eseguite tutte le manovre nell’orbita terrestre gli astronauti partirono per 3 giorni di viaggio verso la Luna. Intanto i compiti non mancavano: anche in quello spazio minuscolo facevano soprattutto video da mandare alla Terra, manutenzione e aggiustamenti orbitali.

Una volta arrivata a destinazione, il Columbia (modulo di comando) fece un paio di giri intorno alla Luna per trovare la giusta rotta e, quando fu sopra il posto prescelto, sganciò l’Eagle (modulo lunare LEM) che atterrò sulla Luna. Qualche piccola complicazione ci fu: per un po’ Mission Control perse i contatti con l’Eagle ma non successe niente di che. Poi ci fu qualche altro problemino come ho già detto nel precedente articolo Happy birthday Apollo 11.

Ma adesso torniamo allo storico momento: Neil Armstrong scende la scaletta e posa il primo piede su un altro corpo celeste!

Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità.

Di sicuro avrete già visto l’immagine del piede stampato sulla Luna, ma adesso proseguo il racconto. Adesso anche Buzz Aldrin mette piede sulla Luna mentre Michael Collins è rimasto sul Columbia ad aspettare i compagni. In 21 ore, 36 minuti e 20 secondi gli astronauti raccolgono campioni, esplorano la Luna sui rover ed eseguono misurazioni scientifiche che inviano al Columbia che le trasmette a Houston.

Una chicca Neil Armstrong chiese il permesso a Houston di scendere! Sì, perché le gambe del LEM non sprofondarono come dovevano e quindi Neil fece un salto di un metro (niente di che con 0,4 g)

Il LEM riparte verso il Columbia che prende l’effetto fionda del satellite e riparte verso la Terra. Quindi ammara nel Pacifico e vengono recuperati gli astronauti che tornano a Houston. Praticamente è partito un mostro di 100 e passa metri e arriva solo una cosetta di 3 metri scarsi perché nel frattempo il terzo stadio e il LEM sono stati abbandonati nello spazio.

50 anni dopo

Adesso è un anno particolare perché è il cinquantenario di tutto questo e molto di più: è il cinquantenario dell’inizio di una nuova era. Ad esempio oggi è partita la missione sull’ISS di Luca Parmitano che durerà 286 giorni e nel frattempo faranno 205 esperimenti. Quindi auguri!

E la faccenda non è finita qui: praticamente tutti i paesi del mondo vogliono tornare sulla Luna: USA, Cina, Israele, India, Russia, Europa…

Molti contano di tornarci entro il 2024, fra un po’ sapremo la verità.

Inoltre se volete esplorare per bene il nostro satellite e la base dell’Apollo 11 potete guardare Google Moon!

E se volete rivivere quel momento storico potete guardare questo video.

Oppure potete vedere quest’altro video in versione cartone animato in italiano di Google

https://m.youtube.com/watch?v=uzbquKCqEQY&source=doodle-ntp

Mezza Luna al prezzo di una!

D’accordo, uno sconto non dovrebbe essere così, anche perché se no non è uno sconto. Ma questo 16 luglio abbiamo potuto vedere un’eclissi parziale di Luna. Se ricordate avevo fatto un articolo. Se non vi ricordate pazienza.

Comunque, ironia della sorte, il 16 luglio è il giorno in cui il Saturn V è partito verso una destinazione molto conosciuta…

Le eclissi di Luna funzionano così: la Terra è in mezzo al Sole e al nostro satellite e quindi la Luna non scompare magicamente, ma viene oscurata dalla nostra ombra!

L’apice dell’eclissi è arrivato alle 23:30, ora in cui ho potuto vederla senza problemi.

ASI, spazio tricolore

Ci sono tante agenzie spaziali… praticamente ogni Paese ha la sua, ma onestamente che ce frega di quella neozelandese? Quindi oggi voglio parlare della nostra agenzia spaziale: l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana).

A novembre 2018 l’ASI ha compiuto 30 anni!

Vediamo la sua storia! (Preparatevi le risate…)

1988 il governo italiano istituisce l’ASI: si impone 6 obbiettivi: conoscere meglio l’Universo, studiare la Terra dallo spazio, le telecomunicazioni, vivere nello spazio, lo sviluppo dei razzi e la meteorologia.

Gennaio 1991 l’ASI lancia Italsat-1 (il primo satellite per le telecomunicazioni) seguito da Italsat-2.

Ottobre 1992 NASA e ASI collaborano per la prima volta e riescono a mandare in orbita il satellite LAGEOS-2 (prima c’era LAGEOS-1 fato solo dalla NASA nel 1976).

1996 si lancia! Beppo-SAX è una sonda che ha studiato le trasmissioni con la banda X, è rimasto attivo fino al 2003 ed è durato 4 anni più del previsto.

Vorrei poterceli mettere tutti, ma a meno che non abbiate una dozzina di anni a disposizione…

Sappiate che l’ASI ha collaborato a tutte le missioni che sono state lanciate con almeno uno strumento a bordo. È stata la prima nazione oltre agli USA e all’Unione Sovietica ad avere un satellite e ha collaborato con l’ESA nella missione lanciata nel 2004: Rosetta.

La cosa che fa ridere è che, avendo paura di perderla, abbiamo costruito una sonda con il guinzaglio!

Sì, proprio così, una sonda che aveva una corda (non arrivava a terra) che non si saprà mai a cosa servisse… se trovate il perché scrivetelo nei commenti.

Comunque vorrei potervi dire di più ma so che diventerei incredibilmente noiosa e non voglio farvi addormentare.

L’ultima cosa: in Italia è stato fabbricato il 50% dell’ISS tra cui la famosissima cupola e il Nodo 1.

Tutti a bordo!

Quando spediranno il rover Mars 2020 saremo spediti anche noi! No, in realtà avremo solo il biglietto ma comunque potremo partire! C’è solo un piccolo problema, facciamo due: 1) Come ci stiamo nel rover? 2) Dove cavolo si compra una tuta EVA? Da Decathlon non le avevano!

Oltrepassando questi problemi il nostro nome sarà spedito su una scheda di memoria insieme a tutti gli altri su Marte! Ovviamente a bordo di Mars 2020! Come nome era più carino Curiosity.

Come si fa? Andate su questo link e seguite le istruzioni!

Invia il tuo nome su Marte!

Per chi facesse davvero pena con l’inglese ecco una traduzione

NOME

COGNOME

PAESE

CODICE POSTALE

EMAIL

E poi ci sarà un biglietto in piena regola che potrete

Downloadare

Stampare

Inviarvi per email

Io l’ho fatto!

Stelle di neutroni: stelle nell’aldilà

Le stelle di neutroni sono stelle massicce che quando muoiono possono diventare o buchi neri o stelle di neutroni.

Le stelle di neutroni sono molto strane e piene di segreti perché abbiamo cominciato a studiarle solo recentemente.

Le stelle di neutroni sono grandi più o meno come l’isola di Manhattan, ma sono talmente dense che se uno le appoggiasse sulla superficie terreste queste la bucherebbero come dei proiettili.

Le stelle di neutroni possono essere anche in versione pulsar cioè emettono delle onde radio costanti e sembra che pulsino, da qui il nome.

Inoltre dentro le stelle di neutroni sono molto strane: ci sono vari strati e ognuno ricorda un formato di pasta:

Gnocchi

Fusilli

Lasagne

Spaghetti

E poi si trasforma in un liquido informe che gli scienziati hanno riprodotto e ha alcune caratteristiche singolari: va verso l’alto e riesce a uscire dai contenitori ermetici!

C’è un altro piccolissimo dettaglio se due stelle di neutroni si scontrano fra di loro possono creare talmente tanta energia che modificherebbero lo spazio-tempo, e se noi fossimo abbastanza vicini (non lo siamo) verremmo allungati, trasportati chissà dove, fritti, ghiacciati e polverizzati!

Che bello!

Spazio interstellare: ultima frontiera

Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di strani nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima.

Questa è la frase all’inizio di ogni episodio di Star Trek anche se interstellare non c’era, però questo articolo parlerà dello spazio interstellare.

Lo spazio interstellare è… indovinate un po’… lo spazio tra le stelle!

Tra i sistemi stellari ci sono pezzi di universo che sono terra di nessuno, ma non per questo sono disabitati, anzi ci sono cose che voi umani non potete immaginare (scusate altra citazione, pardon).

Volete un elenco?

Eccolo (prendetevelo anche se non lo volevate)

Raggi cosmici (pericolosi)

Quasar (1 non ha a che fare con gli sgrassatori. 2 creano i raggi cosmici)

Comete interstellari (vanno un po’ dove gli pare)

Buchi neri (conoscete? pericolosi)

Nebulose e supernove (tranquille)

Pianeti interstellari (non orbitano intorno a una stella ma possono avere dei satelliti)

Stelle interstellari (assurdo no?)

Nubi interstellari (tranquille)

E altra roba, ma vi voglio parlare di 3 cose

1 Raggi cosmici

I raggi cosmici sono creati dai quasar e viaggiano per l’universo senza tregua, ma sono molto pericolosi per noi perché possono distruggere e mutare il nostro DNA (roba seria) e creare mutazioni.

Il nostro Sole ci difende e ci minaccia con lo stesso strumento: il vento solare.

Il vento solare può distruggere i nostri sistemi elettronici, ma ai margini del sistema solare non trova più energia e si ferma lì così crea l’eliosfera.

L’eliosfera è uno scudo (come il campo magnetico della Terra che ha le sue difese personali) allontana e distrugge i raggi cosmici.

2 Comete interstellari

Finora solo una cometa interstellare è entrata nel nostro Sistema Solare: ‘Oumuamua in hawaiano significa pioniere che viene da lontano per primo o qualcosa del genere e ha scatenato l’immaginazione di tutti: molti pensavano che fosse una navicella spaziale aliena e ci hanno puntato i radiotelescopi!

La forma particolare ha scatenato di tutto: il sigaro, l’ago, la siringa… ci sono tanti di quei nomi che nessuno li sa tutti, ma le traiettorie erano strane e così gli scienziati hanno capito, non ruotava intorno al Sole!

Era una cometa interstellare e volete sapere come viaggiava?

Praticamente da dietro uscivano pennacchi di gas che le davano l’accelerazione che può anche essere minima, non avete idea quanto possa essere efficace una minima accelerazione prolungata nel tempo (The Martian).

3 Nube interstellare

E qui si parla di Musca, una nube che sembra una striscia di gas, ma è un disco!

Basta cambiare punto d’osservazione e… voilà ecco un disco!

Ma noi siamo fermi sulla Terra, come è possibile cambiare punto d’osservazione?

Ebbene Musca suona!

Avete capito grazie alle onde radio che manda possiamo capire la forma degli oggetti!

Nel 2018 gli scienziati si sono messi all’opera per trovare la corrispondenza della musica con le nostre note… e la musica è meravigliosa!