Montaggio di Starship, spero che sia stato meno confusionario di quello dei mobili!

Oggi Starship SN20 è stata montata sul booster Super Heavy B4. Questo booster è molto potente, avrà 29 motori in grado di far volare una navicella di grandissime dimensioni come la Starship.

Presto dovremmo avere un lancio di prova in cui la navicella effettuerà un volo orbitale. Ma prima di ciò ci dovranno essere vari test, comunque lo aspetteremo con trepidazione!

Terraformazione: trasformare un pianeta in una nuova Terra

La terraformazione sarebbe il piano per far diventare Marte (o una altro pianeta) simile alla Terra. L’idea di base sarebbe inquinare Marte invece che la Terra.

No, non sto scherzando, il problema della Terra è che ci sono troppi gas serra, il problema di Marte è che ce ne sono troppo pochi.

Ovviamente prima di iniziare il processo di terraformazione dobbiamo andare su Marte e costruire comunque una base, per quanto piccola.

Base marziana
Un’ipotetica base marziana

A quel punto potremmo produrre CO2 su Marte (o, ancora meglio, portarla dalla Terra e risolvere due problemi al prezzo di uno) e lasciare fare a questo gas, stiamo vedendo che sulla Terra la temperatura si sta alzando benissimo.

In questo modo si creerebbe un’atmosfera e l’acqua gelata ai poli comincerebbe a sciogliersi e a piovere. Tutte le porzioni di terreno che sono sotto il livello dell’acqua verrebbero inondate e si creerebbero i mari e gli oceani.

A questo punto si potrebbero inserire delle alghe che comincerebbero a produrre ossigeno.

Uno volta prodotto abbastanza ossigeno gli umani sul pianeta introdurrebbero delle piante (che dovrebbero essere abbastanza resistenti) che contribuirebbero ad aumentare i livelli dell’ossigeno.

A questo punto inizierebbe una reazione a catena, dopo le prime piante si potrebbero trasportare i primi animali, i primi animali creerebbero delle sostanza che renderebbero il terreno fertile per più piante, che darebbero ossigeno a più animali, che farebbero crescere più piante, e alla fine magari l’uomo riuscirebbe a respirare normalmente senza neanche più le bombole.

Questo è quello che si può fare nel gioco TerraGenesis, dove tutto si basa su riuscire a far diventare un pianeta abitabile

Il libro Il Respiro di Marte è un’autobiografia fantascientifica (non so come descriverla altrimenti) che racconta di tutto questo

Artemis 1, il primo lancio

Il logo di Artemis 1

Questa missione è solamente un test senza esseri umani per il SLS (Space Launch System). Questa missione è il secondo test per la capsula Orion e per l’SLS e precedentemente era conosciuta con il nome di Exploration Mission 1 (EM-1). Stavolta la navicella si farà un giro panoramico della Luna per poi tornare a terra.

Giorno

1

2-5

6

7-9

10

11-14

15

16

17

18-21

22

Cosa succede?

Lancio e iniezione traslunare

Viaggetto verso la Luna

Sorvolo lunare

Transito DRO*

Ingresso DRO

Permanenza DRO

Partenza da DRO

Preparazione sorvolo lunare

Fionda gravitazionale

Ritorno verso la Terra

Rientro e recupero

*DRO= Orbita Lunare Distante Retrograda

Questa missione doveva partire nel 2020, ma per i problemi che ben conosciamo partirà alla fine del 2021

Perseverance ha perseverato e su Marte è arrivato!!!

Prima di iniziare vorrei solo farvi notare la finezza della rima nel titolo. Ora che avete notato possiamo cominciare.

Perseverance (alias Mars 2020 per chi se lo fosse perso) è partito il 30 luglio 2020 da Cape Canaveral ed è arrivato ieri nel canale Jezero. Credo che tutti sappiate che non si è fracassato al suolo come Schiaparelli, ma è meglio dirlo una volta in più che una volta in meno. Perseverance (facciamo che lo chiamiamo Percy) è un rover che sarà il sostituto di Curiosity.

Passiamo però subito al succo del discorso: l’elicottero. Ammettiamolo, tutti moriamo dalla voglia di vedere un drone su Marte. Almeno, io non vedo l’ora! Non so se avete capito bene: un DRONE su Marte!!!! Il drone è così fatto:

Il mini elicottero di Percy chiamato Ingenuity

Ditemi se non è carino!! Ok, passiamo ai dettagli. Ingenuity è situato sotto la pancia di Percy, può volare a massimo 5 metri dal suolo per un minuto e mezzo a una distanza massima di 300 metri.

Lo scopo di Ingenuity è… beh, non esiste. Serve a dimostrare che si può fare, ma scordatevi immagini dall’alto o altre cose strane. Sappiate solo che ha un’apertura alare di 1,2 metri e pesa 1,8 chili e si orienterà con il Sole. Le eliche gireranno a 3.000 giri al minuto e ha un sacco di pannelli solari. Riassumendo hanno mandato un bellissimo drone-elicottero che non serve a niente se non ha dire: “Però! Non si è ancora schiantato!”.

Vorrei farvi notare cosa succede se si cerca su Google “perseverance marte”…

La festa inizia!

Passiamo a Percy, sperando che sia meno una delusione di Ingenuity…

Percy e i suoi componenti

Percy ha moltissimi strumenti, PIXL serve a decidere che rocce prendere e dove. SHERLOC (nom sono io che nom so scrivere, si chiama così, senza K finale) e WATSON sono degli spettrometri.

Percy è grosso circa quanto una macchina (sta a voi decidere se una 500 o un SUV) e credo che ci farà fare grandi passi avanti.

La prima foto
La prima foto fatta da una telecamera a bassa risoluzione

Dato che non ho assolutamente voglia di stare qui a snocciolare numeri che manco nell’ora di aritmetica parlerò delle 5 cose strane che ora sono su Marte

1) Dei messaggi in codice Morse. Non sono assolutamente una novità e sono presenti in molte sonde. Parlano della nostra specie e della Terra. C’è anche una targa con 3 microchip con i 10 milioni di nomi del programma Send Your Name To Mars e 155 dei nomi candidati Name The Rover

La targa

2) Targa contro il COVID. La pandemia è stata ricordata mediante questa targa

Il bastone di Asclepio, simbolo della medicina

3) La telecamera. C’è un contorno intorno alla telecamera con molte decorazioni che rimandano al nostro pianeta

Due mondi, un inizio

4) Campioni vari. Servono a testare la durata di certi materiali sul Pianeta Rosso

GPS, tessuti di tute spaziali..

5) Un meteorite marziano. Dopo dei viaggi sull’ISS è tornato a casa un meteorite marziano nascosto nella SuperCam

Vista dall’ISS del meteorite

Perseverance ha perseverato e su Marte è arrivato!!!

Prima di iniziare vorrei solo farvi notare la finezza della rima nel titolo. Ora che avete notato possiamo cominciare.

Perseverance (alias Mars 2020 per chi se lo fosse perso) è partito il 30 luglio 2020 da Cape Canaveral ed è arrivato ieri nel canale Jezero. Credo che tutti sappiate che non si è fracassato al suolo come Schiaparelli, ma è meglio dirlo una volta in più che una volta in meno. Perseverance (facciamo che lo chiamiamo Percy) è un rover che sarà il sostituto di Curiosity.

Passiamo però subito al succo del discorso: l’elicottero. Ammettiamolo, tutti moriamo dalla voglia di vedere un drone su Marte. Almeno, io non vedo l’ora! Non so se avete capito bene: un DRONE su Marte!!!! Il drone è così fatto:

Il mini elicottero di Percy chiamato Ingenuity

Ditemi se non è carino!! Ok, passiamo ai dettagli. Ingenuity è situato sotto la pancia di Percy, può volare a massimo 5 metri dal suolo per un minuto e mezzo a una distanza massima di 300 metri.

Lo scopo di Ingenuity è… beh, non esiste. Serve a dimostrare che si può fare, ma scordatevi immagini dall’alto o altre cose strane. Sappiate solo che ha un’apertura alare di 1,2 metri e pesa 1,8 chili e si orienterà con il Sole. Le eliche gireranno a 3.000 giri al minuto e ha un sacco di pannelli solari. Riassumendo hanno mandato un bellissimo drone-elicottero che non serve a niente se non ha dire: “Però! Non si è ancora schiantato!”.

Vorrei farvi notare cosa succede se si cerca su Google “perseverance marte”…

La festa inizia!

Passiamo a Percy, sperando che sia meno una delusione di Ingenuity…

Percy e i suoi componenti

Percy ha moltissimi strumenti, PIXL serve a decidere che rocce prendere e dove. SHERLOC (nom sono io che nom so scrivere, si chiama così, senza K finale) e WATSON sono degli spettrometri.

Percy è grosso circa quanto una macchina (sta a voi decidere se una 500 o un SUV) e credo che ci farà fare grandi passi avanti.

La prima foto
La prima foto fatta da una telecamera a bassa risoluzione

Dato che non ho assolutamente voglia di stare qui a snocciolare numeri che manco nell’ora di aritmetica parlerò delle 5 cose strane che ora sono su Marte

1) Dei messaggi in codice Morse. Non sono assolutamente una novità e sono presenti in molte sonde. Parlano della nostra specie e della Terra. C’è anche una targa con 3 microchip con i 10 milioni di nomi del programma Send Your Name To Mars e 155 dei nomi candidati Name The Rover

La targa

2) Targa contro il COVID. La pandemia è stata ricordata mediante questa targa

Il bastone di Asclepio, simbolo della medicina

3) La telecamera. C’è un contorno intorno alla telecamera con molte decorazioni che rimandano al nostro pianeta

Due mondi, un inizio

4) Campioni vari. Servono a testare la durata di certi materiali sul Pianeta Rosso

GPS, tessuti di tute spaziali..

5) Un meteorite marziano. Dopo dei viaggi sull’ISS è tornato a casa un meteorite marziano nascosto nella SuperCam

Vista dall’ISS del meteorite

Hayabusa 2, bentornata!

Hayabusa 2, sorella della sfortunatissima Hayabusa è tornata finalmente a casa, dopo tanto tempo è ritornata a casa con frammenti di asteroide. Atterrata in Australia è stata portata nel centro specializzato.

Trovate maggiori e aggiornate informazioni nel sito ufficiale (in inglese, ma se lo aprite su Chrome e schiacciate sui tre pallini in alto a destra lo potete tradurre automaticamente) di Hayabusa 2

Asteroide, tocchiamolo con Osirix-Rex

Ebbene sì, dopo aver bucato, sorvolato, analizzato e guardato da molto vicino un asteroide, potremo dire di averne preso un pezzo e portato a casa. Anche se non è la prima volta. Mi dispiace darvi questa delusione, sono sicura che vi stavate preparando allo spettacolo pensando che avreste visto in diretta (terrestre, perché i 320 milioni di chilometri non permettono una comunicazione in diretta, vi lascio un link utile a comprendere la velocità e la distanza in anni luce) la prima volta che una sonda stava recuperando un campione di un’asteroide da riportare a casa. Beh, non è così. Non so se conoscete Hayabusa, una navicella spaziale della Jaxa. È una di quelle missioni che ti fanno tenerezza per tutti i problemi che hanno avuto. Ma torniamo a noi.

In cosa consiste la missione?

In breve l’idea è di raggiungere un asteroide, prelevarne delle rocce e riportarle a casa per analizzarle meglio.

Questa è la teoria, e la prima parte è andata anche bene. Il vero problema e incognita arriva qui, ci sono un sacco di cose che potrebbero andare storte, come ci insegna la nostra cara Hayabusa. I problemi potrebbero essere tecnici (roba che si rompe, cose che non funzionano bene…) o matematici (velocità sbagliata, obbiettivo mancato…). Potrebbe anche non esserci nessun problema e saremo tutti felici e contenti.

Ehm, asteroide considerato potenzialmente pericoloso

Come vi ho già detto in un articolo precedente Bennu è considerato un asteroide pericoloso (PHAs). Non dovrebbe incrociare la nostra traiettoria, ma potrebbe andarci vicino. Per chi si fosse perso cos’è un PHAs è un asteroide potenzialmente pericoloso. Nella mia classifica è a metà tra Don’t Happy Be Worry e No panic, no panic, ok PANIC!! Sì, le mie classifiche sono molto scientifiche. Detto ciò non ho altro da dirvi oltre all’orario in qui avverranno questi momenti fatali.

Orari

Oggi inizierà la discesa, ma il momento clou sarà raggiunto alle 18:13 EDT di giovedì (per il nostro fuso orario a mezzanotte e dodici). Sì, se la prende comoda per fare la discesa, problemi?!?!

Osiris-Rex che raccoglie un campione dall’asteroide Bennu

Dove potremmo andare?

In questi tempi si è sentito spesso parlare del programma Artemis (o forse l’ho sentito solo io perché ormai tutti i motori di ricerca, servizi di notizie eccetera sanno che mi piace l’astronomia e mi appaiono notizie solo di quello) e quindi volevo fare un articolo su dove potremmo andare, su dove avrebbe senso andare e perché non ci siamo ancora andati.

Luna

Vabbè, questa è la metà spaziale più classica. Forse anche perché se ti vedi sempre un disco bianco sopra la testa ti viene la curiosità di andare a vedere di cosa si tratta. Quindi ormai è una meta sdoganata, secondo solo all’orbita terrestre. Essendoci già andati ci sono due teorie: quella meno gettonata che dice: “Ci siamo già andati, che ci torniamo a fare? Non è meglio andare da qualche altra parte?”. E poi c’è quella più gettonata che è: “Sulla Luna ci siamo già andati, però abbiamo fatto davvero poco. Perché non ci ritorniamo per scoprire qualcosa in più, testare le tecnologie per Marte e magari scoprire giacimenti di sostanze preziose?”. Alla fine è inutile girarci intorno, alla fine anche quello è un punto fondamentale

Venere

Venere? Anche no. Non avrebbe senso, fa un caldo infernale tanto che le sonde che abbiamo mandato si sono sciolte massimo una decina di minuti dopo. Mandarci degli astronauti non mi sembra il caso

Mercurio

Stessa cosa che per Venere. L’unica cosa che potremmo fare potrebbe essere una stazione orbitante in modo da poter studiare meglio il Sole, ma non avrebbe molto senso secondo me.

Marte

Ah, finalmente arriviamo a Marte. Marte è la nuova frontiera, il primo passo per una colonizzazione del Sistema Solare e bla bla bla. La vera domanda è, possiamo viverci? Beh, questo non lo sa nessuno, almeno finché non ci arriveremo per davvero. E se anche potessimo viverci, come ci vivremmo?

Giove

Giove, ecco, come dire… è un tantino gassoso per noi. Sprofonderemo nel nucleo e a un certo punto verremo compressi talmente tanto che prenderemo fuoco automaticamente. Non una cosa molto bella. Però non dobbiamo demordere: le lune di Giove non sono affatto male! Diciamo che sol Ganimede potrebbe ospitarci, a meno che voi non vogliate essere uccisi a poco a poco dalle radiazioni di Giove. Io non ci tengo particolarmente, ma voi fate come volete.

Oltre

Oltre Giove non ci sono mete estremamente interessanti, Saturno non è proprio un paradiso in spazio (non è sulla Terra, quindi…). E tutti gli altri pianeti non hanno lune sufficientemente grandi, e non hanno neanche abbastanza insolazione. Quindi non sono delle mete molto ambite.

Il Sistema Solare – Fonte Google

App della NASA, davvero spaziale

Parto in quarta (che ormai le macchine hanno anche la sesta) e vi dico subito due cose: io uso un telefono Android, forse per un tablet o per iOS potrebbe essere diverso e l’app è in inglese. Però per capire certe cose non serve sapere l’inglese.

Non bisogna registrarsi per usare nessuna funzione di questa app

Iniziamo dalla pagina principale:

News

La prima voce è News: lì periodicamente la NASA scrive tutte le novità che ci sono. Si possono anche condividere gli articoli ad esempio su WhatsApp.

Images

La seconda voce è una delle più interessanti e sono le foto. Lì vengono caricate dalle foto straordinarie corredate da una didascalia. Se si va sulla lente di ingrandimento si cercano le foto, con il cuoricino nei preferiti (fra poco), e nelle impostazioni con Feeds (non ho capito a cosa serva), Top Rated (le foto con la risoluzione più alta) e My Rated (quelle votate da noi).

Queste foto si possono votare cliccando le stelline in cima e si può anche vedere il voto complessivo. Il voto complessivo è la media dei voti degli utenti.

Rosso: lente di ingrandimento, Giallo: preferiti, Verde: impostazioni

Invece se si clicca il cuoricino si seleziona o deseleziona la foto come preferito e andando nella schermata home di Images e cliccando sempre il cuoricino si accede a tutte le foto preferite e ricliccabdo si ritorna alla schermata normale.

Cliccando i tre puntini invece si può fare Share o Save (che a me non funzionano) Slideshow (passa da una foto all’altra), Set as Wallpaper (metti come sfondo) o Full Resolution (aumenta al massimo la risoluzione).

Giallo: votazione, Verde: preferiti, Viola: impostazioni

TV and Audio

A fianco di Images c’è TV and Audio.

Ci sono 5 voci:

  • Public
  • Media
  • ISS view
  • Radio
  • Podcasts

Public fa vedere NASA TV, come d’altronde Media, ma credo che Media faccia vedere delle repliche.

ISS view fa vedere la Terra vista dalla ISS 24 ore su 24. Potreste per esempio usarla per sintonizzarvi ogni volta che passa su un posto dove potrebbe esserci l’aurora boreale o cose del genere.

Radio vi farà ascoltare Third Space Rock, la radio della NASA, che per precisare potete ascoltare anche su Alexa.

E Podcasts vi farà sentire tutti podcast della NASA.

Videos

Videos è praticamente il canale YouTube della NASA integrato nell’app

Ci sono ovviamente tutti i video e al fondo si possono dividere i video per categoria. C’è la banale categoria Videos, che comprende tutti i video, i 4K che sono i video in 4K appunto e 360⁰ che sono delle foto sferiche. Una volta aperto il video si apre YouTube.

Missions, Schedule and Sightings

Questa è una delle funzioni più utili. Si divide in quattro sottomenù che sono All (tutte le missioni), Featured (le più seguite), Schedule (i lanci che verranno effettuati) e Sightings (permette di vedere in tempo reale dov’è l’ISS, ti dice quando passerà la prossima volta in modo che tu la possa vedere e se vuoi ti manda anche una notifica.

Per farsi mandare una notifica basta andare su Sightings, schiacciare i tre puntini e a quel punto abilitare l’opzione Notify Me on Sightings.

Se volete invece vedere dov’è l’ISS in tempo reale basta andare su Tracking.

Tweets

Questa funzione è una specie di Twitter integrato. Qui potete vedere tutti i tweet della NASA e delle cose similari come i profili degli astronauti o delle varie diramazioni.

Features

Vi ho illustrato ogni angolo di questa app, vi lascio esplorare questa sezione, beh rimarrete stupiti!

Marte, la nuova meta di Perseverance e Ingenuity

Vi ricordate quel rover chiamato Mars 2020? Quello che aveva un microchip con un sacco di nomi da portare su Marte? Ecco, Mars 2020 era solo un nome provvisorio. Com’è da tradizione i nomi definitivi sono stati scelti dagli alunni delle scuole americane. Perseverance è un Curiosity 2.0. Sarà più grande, avrà più esperimenti da fare e sopratutto non sarà da solo. Insieme a lui ci sarà Ingenuity: un drone. Anzi, il primo drone mai mandato su Marte. Mica male! Il lancio è partito oggi, 30 Luglio 2020 alle 13 e 50, da Cape Canaveral. Precisamente dalla rampa di lancio 41. Tutto è andato benissmo e la sonda, montato su un Atlas V, è arrivato nello spazio.