Due sabati fa siamo andati sul terrazzino condominiale sul tetto con il telescopio a vedere neanche noi sapevamo cosa. Non avevamo preparato niente, è stata una cosa tipo: abbiamo finito la serie TV, andiamo a vedere le stelle?
Così abbiamo cominciato a fare l’allineamento. Vorrei dire: è stato tutto perfetto e in tre secondi eravamo pronti, ma è stato più della serie: l’abbiamo fatto quindici volte. Poi abbiamo girato il telscopio e abbiamo preso della altre stelle ed è andato tutto benissimo. Ehi, anche io mi devo impratichire!
Anyway, la Luna era nascosta, c’era una stella luminosissima e cosa fai, non provi a vederla? Essendo motorizzato il telescopio l’ha puntata da solo, ma essendo io uno schifo a fare l’allineamento ho dovuto fare una,che piccolo aggiustamento di rotta.
E sorpresa… Era Giove! Si vedevano tutti i satelliti che erano in linea, abbiamo provato a fare delle foto con l’apposito adattatore per il telefono, ma ovviamente abbiamo spostato il telescopio! Addio a tutto l’allineamento che avevo fatto. Comunque siamo riusciti a fare delle foto bellissime considerando che stavamo utilizzando un cellulare e non una macchina fotografica apposita. Ci siamo anche sbizzarriti e abbiamo anche messo l’altra ottica che abbiamo. Per ora da Savona è tutto!
Ho fatto la Cresima, e come regalo ho ricevuto un telescopio. Però la nostra situazione è stata circa come cercare di comprare un’auto senza sapere neanche che c’è un motore. Fantastico no?
Abbiamo detto: “Non può essere tanto difficile no?”. Risposta: “Invece eccome se è difficile!!”.
Per prima cosa abbiamo provato a cercare su Internet ma c’erano strani numeri e noi non avevamo la più pallida idea di cosa volessero dire e così ci siamo andati a vedere un video (un po’ lungo) che spiega molto bene il tutto.
CONSIGLIO: a ogni diapositiva fate uno screenshot per poi poter riconsultare il tutto
A questo punto possiamo iniziare a destreggiarci tra le varie caratteristiche di un telescopio.
Come prima cosa consiglio di prendere un telescopio “intero”, ovvero con anche la montatura (treppiede + eventuale motore per la montatura motorizzata).
A questo punto possiamo partire con l’anatomia del telescopio a grandi linee, con un disegno da me fatto.
Le tre parti fondamentali di un telescopio
Ora arrivano i problemi. Ci sono principalmente due gruppi di telescopi:
Rifrattore (quello galileiano)
Riflettore (quello newtoniano)
Rifrattore
II telescopio rifrattore non usa specchi, e quindi la luce arriva direttamente nel tubo ottico. Non ha bisogno della collimazione (punto dolente dove arriveremo in seguito), ma ha delle aberrazioni cromatiche che si devono risolvere con un particolare tipo di lente.
PRO
Non ha bisogno della collimazione
È più luminoso
CONTRO
È gigantesco
Costa di più
Riflettore
Dire riflettore è come dire “pianta”. Ci sono gli Maksutov, gli Schimdt, i Cassegrain, o i catadiottrici in generale. Poi ci sono un sacco di altri tipi. I riflettori usano da 1 a ∞ specchi. Più specchi ci sono il telescopio, per avere la stessa performance, sarà corto. Attenzione, diventerà anche nettamente più, termine tecnico, cicciotto.
PRO
Costa meno del rifrattore
È più piccolo
CONTRO
Bisogna collimarlo
I catadiottrici sono una via di mezzo, o meglio, necessari a meno collimazione ma costano di più.
Le cose sono difficili? Non siamo ancora arrivati alla montatura!!!
Le montature sono motorizzate o no. Nel primo caso hanno un motorino che fa muovere il tubo in modo da indirizzarlo verso una stella pianeta o qualsiasi cosa voi vogliate osservare. Nel secondo caso dovrete manovrare il tutto voi cercando di centrare i corpi celesti con l’uso del cercatore. Le montature motorizzate spesso inseguono anche l’oggetto desiderato.
Poi c’è la montatura altazimutale o quella equatoriale.
Un semplice schema delle differenze delle montature.
L’altazimutale va su e giù, destra e sinistra. L’equatoriale fa un movimento in cerchio, ma deve essere calibrata e cose strane quindi consiglio una montatura altazimutale.
Alla fine noi abbiamo optato per il Celestron AstroFI 5 dato che si comanda con lo smartphone o tablet ed è motorizzato
Per primissima cosa: non serve niente di particolare, neanche un particolare talento. Vediamo l’occorrente:
Telefono
Cavalletto (ma è un optional, viene anche se avete degli spasmi alla mano)
Cielo sereno
Allora, montate il vostro smartphone sul cavalletto (o giocate prima a un bel po’ di partite all’Allegro Chirurgo) e selezionate la funzionalità Pro. A questo punto ci sono un sacco di parametri da regolare. Fregatevene, cercate solo l’ISO e il tempo di esposizione. A quel punto regolatevelo come vi pare.
I miei consigli per fare foto da una finestra senza il cavalletto è quello di mettere l’ISO a 125 e il tempo di esposizione a 2 secondi. Ma potete provare anche altre combinazioni
Questo articolo mischia i viaggi e l’astronomia. È l’Aurora Boreale. Mi trovo in Islanda dove sono famose, io posso dire di essere una di quelle persone che le ha viste. Quando non sapevo ancora se le avrei viste sono stata al Perlan (un museo di Reykjavík, capitale dell’Islanda) dove lo spiegava molto bene. Alla fine le Aurore sono generate dal Sole e dal suo vento che qui spira anche nella sua forma terrestre.
Multi aurore
Spero che tutti voi sapeste delle Aurore nella loro forma terrestre, ma cosa curiosa è che non avvengono solo qui. Infatti ci sono anche le Aurore di Saturno, Giove e Ganimede. Ma non solo, ci sono anche quelle di Nettuno e di Urano. Il procedimento e circa lo stesso e anche lì questo fenomeno tanto ricercato avviene. Questa è una scoperta recente, fatta nel tuffo di Cassini dentro Saturno. A parte il fatto che sono abbastanza distanti c’è una fregatura: noi non potremmo vederle neanche se arrivassimo su questi pianeti. Ebbene sì, l’Aurora dei giganti gassosi è agli ultravioletti. Cosa sono gli ultravioletti? Spero che sappiate com’è fatto un arcobaleno 🌈. Come vedete dall’emoji il primo colore è il rosso e l’ultimo è il viola. Prima del rosso e dopo il viola ci sono altri colori che noi non riusciamo a vedere, gli infrarossi e gli ultravioletti. Quindi il nostro arcobaleno diventerebbe così:
Nell’antichità le Aurore boreali era considerate qualcosa di magico. Per gli scandinavi era il Bifrost, un ponte che collegava la terra con Asgard, per i cinesi era il dragone, per i nativi americani erano gli antenati… ogni popolo che le vedeva pensava a qualcosa di diverso.
La mia esperienza
In Islanda è d’obbligo prenotare un tour per provare a vedere le aurore boreali. Ci sono quelli che costano 50 euro e quelli che ne costano 120. Noi in tre ne abbiamo trovato uno in minibus (che è più ricercato) a 100 euro. Siamo partiti con la speranza di vedere le stelle come aveva fatto un nostro amico qualche giorno prima. E nella prima fermata che abbiamo fatto un po’ le abbiamo viste (intendo le stelle). Alla seconda abbiamo visto attraverso le nuvole una macchiolina verde. Io ero già al settimo cielo. Poi ci siamo diretti verso una piccola gola, abbiamo aperto la porta e ci siamo trovati davanti il “Bifrost”. Sembrava davvero un ponte che collegava i due monti. Poi c’è stata un eruzione solare più forte (immagino) e ha cominciato ad espandersi e a “danzare” come nei film. A un certo punto ha fatto anche un ghirigoro che ricordava moltissimo il vento come lo disegnano i bambini.
Conclusioni
Vedere l’Aurora e qualcosa di magico, soprattutto quando sei solo in venti e non in settanta. Poi con le stelle da sfondo era qualcosa di magnifico.
Fotografare
Non servono macchine fotografiche da migliaia di euro per avere qualche foto dove si può distinguere questo fenomeno (le foto qui sotto sono fatte con macchine professionali). Per avere qualcosa basta un cellulare. Tutti i cellulari hanno la funzione Pro. Impostate l’ISO (c’è scritto sopra) altissimo e il tempo di esposizione (di solito indicato con un otturatore) abbastanza alto, ma non tantissimo. Un treppiede è utile solo per il fatto che bisogna non muovere la fotocamera. Per le macchine fotografiche non professionali e dove non si può regolare niente si può mettere la modalità Fuochi d’artificio, che hanno quasi tutte le macchine.
Questo video raccoglie tutte le informazioni che dovete sapere su Alispace
All’inizio ho aperto il blog così, perché mi piaceva l’idea, senza uno scopo preciso e adesso è il primo compleanno. Ancora prima io e la mia amica di camygourmet.it avevamo deciso di fare un sito insieme. Poi però abbiamo deciso di fare due siti diversi perché la gestione era complicata e quindi… ne abbiamo fatti due.
Comunque, sommando tutto, ho avuto 1400 visite circa da una quindicina di paesi diversi! Super successone!
Comunque da luglio ho avuto ben 600 visite da 140 visitatori diversi, spero che piaccia anche a voi.
Poi voglio fare un articolo dietro le quinte, ma non lo farò oggi.
Dopo tante ricerche infruttuose ieri sono riuscita a trovare il modo di vedere NASA TV su Sky. Probabilmente a molti di voi non importerà questo articolo, ma dato che non è spiegato quasi da nessuna parte, ho deciso di fare un articolo.
Premessa: io ho Sky che è trasmesso dal satellite Hotbird insieme a NASA TV. Quindi se qualcuno vede la TV trasmessa da questo satellite credo che possa vederla. Premetto anche che io ho Sky Q e quindi il procedimento potrebbe essere diverso per altri decoder Sky.
Accendere la TV e il decoder di Sky
Andare nella Home di Sky Q
Cercare la voce Impostazioni
Nella voce Impostazioni cercare la voce Altri Canali SAT
Avviare la ricerca dei canali
Dal 9001 in poi ci saranno tutti i canali trasmessi da Hotbird
Da me NASA TV HD (che si vede benissimo) è il canale 9354
Questi sono i passaggi per trovare NASA TV. Non ho trovato invece NASA TV UHD (Ultra HD), ma si vede benissimo anche solamente HD. È in inglese, ma si capisce abbastanza bene e poi ci sono tanti video…
SuperConsiglio
Guardate NASA TV dalle 14 a mezzanotte. Sapete perché? Perché c’è il fuso orario e le ore di lavoro sono circa quelle.
Comunque è molto bella, può capitare il momento in cui vedi solo la Terra ripresa dalla ISS, ma molte volte ci sono dei servizi sui razzi, inquadrano in diretta Huston… la mia preferita è “Una settimana alla NASA”.
Da giugno 2019 fino al 10 ottobre 2019 andando sul sito altrimondi.inaf.it possiamo proporre un nome per la stella e per il pianeta che ci è stato assegnato in quanto stato. Poi dal 20 ottobre al 10 novembre potremo votare tra alcuni nomi già selezionati dall’UAI (Unione Astronomica Internazionale). Il 15 novembre si saprà il nome finale. Il nostro sistema planetario è HD 102195. Noi dobbiamo dare il nome a questo caldo pianeta gassoso e alla sua stella. Quindi diamoci dentro! E non dimentichiamoci di partecipare alla votazione finale! Il caldo pianeta solare assomiglia a Giove, mentre la sua stella è molto diversa dal Sole.
Il 20 luglio è una data da ricordare per tutti ma in modo speciale per me: 11 anni fa, nel 2008, io nacqui! Pensate, sono nata il giorno dello sbarco sulla Luna, dieci minuti dopo il primo passo, nell’anno del cinquantenario della NASA. Ma passiamo ad altro. Ho già parlato di questo evento nel mio precedente articolo Happy birthday Apollo 11, ma adesso ne riparlerò dicendo anche altre cose. Preparatevi: articolo lungo (sì, anche più lungo di “Spazio interstellare: ultima frontiera“.)
Di solito si ricordano le missioniApollo 11 e 13, praticamente il più grande successo e il più grande fallimento del programma spaziale. Anche se Apollo 1 è stato ancora peggio. Ma perché non pensare anche alle altre missioni?
Spero che tutti sappiano la faccenda della Guerra Fredda e della Corsa allo Spazio, anche se dopo che un tizio ha chiesto a un osservazione lunare se la Luna è più grande della Terra…
Comunque io non rispiego tutta la cosa della Corsa allo spazio, vi basti sapere che America e Unione Sovietica cercavano di dimostrare chi era il più forte mandando sonde nello spazio (per le prime “sonda” è un complimento). L’Unione Sovietica stava avendo la meglio e così gli Stati Uniti hanno iniziato questo piano folle. Quindi c’è stato il discorso del presidente Kennedy e sono iniziati i lavori.
La prima missione, che era l’Apollo 1, non ha fatto una bella fine. Nei test è esplosa per via di un corto circuito e i tre astronauti sono morti carbonizzati.
Si passa all’Apollo 2, 3, 4, 5, 6 e 7 che sono stati solo test e si arriva all’Apollo 8 che per primo è partito e ha sorvolato la Luna dando l’OK per procedere. Domanda: perché dovevano dare l’OK? Risposta: perché nessuno aveva mai visto la Luna da vicino e non sapevano com’era, poteva anche essere di formaggio.
Le missioni 9 e 10 fanno la stessa cosa e si arriva a quella che ci interessa: l’Apollo 11.
Per ora non ho specificato tutto, quindi partiamo dall’inizio: ci sono tre astronauti: Michael Collins, Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Devono partire per la Luna. Prima domanda: come ci arrivano?
Qui la faccenda si complica, per arrivare alla Luna si usa un razzo. Ma non un razzo qualsiasi, il razzo più grande e potente della storia: il Saturn V. Ci sono un sacco di parti: stadi, motori, rover… ma praticamente niente è dedicato all’equipaggio. 110,6 metri di altezza e neanche 3 per l’equipaggio. Appena lanciato il razzo (da Cape Canaveral) si è staccato il primo stadio, appena arrivato in orbita via il secondo stadio e poi facendo qualche manovra hanno staccato il LEM (il modulo lunare) e l’hanno riagganciato dall’altra parte perché se no avrebbero avuto il LEM sul terzo stadio e non sarebbero riusciti a partire e sarebbe stato molto più difficile farlo allunare. Invece se avessero messo il LEM in posizione subito si sarebbe rotto con l’accelerazione perché i veicoli spaziali sono molto delicati e poi l’aerodinamica avrebbe fatto davvero schifo. Pensate a una lavatrice con delle gambe montata sopra un mega razzo…
Comunque una volta eseguite tutte le manovre nell’orbita terrestre gli astronauti partirono per 3 giorni di viaggio verso la Luna. Intanto i compiti non mancavano: anche in quello spazio minuscolo facevano soprattutto video da mandare alla Terra, manutenzione e aggiustamenti orbitali.
Una volta arrivata a destinazione, il Columbia (modulo di comando) fece un paio di giri intorno alla Luna per trovare la giusta rotta e, quando fu sopra il posto prescelto, sganciò l’Eagle (modulo lunare LEM) che atterrò sulla Luna. Qualche piccola complicazione ci fu: per un po’ Mission Control perse i contatti con l’Eagle ma non successe niente di che. Poi ci fu qualche altro problemino come ho già detto nel precedente articolo Happy birthday Apollo 11.
Ma adesso torniamo allo storico momento: Neil Armstrong scende la scaletta e posa il primo piede su un altro corpo celeste!
Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità.
Di sicuro avrete già visto l’immagine del piede stampato sulla Luna, ma adesso proseguo il racconto. Adesso anche Buzz Aldrin mette piede sulla Luna mentre Michael Collins è rimasto sul Columbia ad aspettare i compagni. In 21 ore, 36 minuti e 20 secondi gli astronauti raccolgono campioni, esplorano la Luna sui rover ed eseguono misurazioni scientifiche che inviano al Columbia che le trasmette a Houston.
Una chicca Neil Armstrong chiese il permesso a Houston di scendere! Sì, perché le gambe del LEM non sprofondarono come dovevano e quindi Neil fece un salto di un metro (niente di che con 0,4 g)
Il LEM riparte verso il Columbia che prende l’effetto fionda del satellite e riparte verso la Terra. Quindi ammara nel Pacifico e vengono recuperati gli astronauti che tornano a Houston. Praticamente è partito un mostro di 100 e passa metri e arriva solo una cosetta di 3 metri scarsi perché nel frattempo il terzo stadio e il LEM sono stati abbandonati nello spazio.
50 anni dopo
Adesso è un anno particolare perché è il cinquantenario di tutto questo e molto di più: è il cinquantenario dell’inizio di una nuova era. Ad esempio oggi è partita la missione sull’ISS di Luca Parmitano che durerà 286 giorni e nel frattempo faranno 205 esperimenti. Quindi auguri!
E la faccenda non è finita qui: praticamente tutti i paesi del mondo vogliono tornare sulla Luna: USA, Cina, Israele, India, Russia, Europa…
Molti contano di tornarci entro il 2024, fra un po’ sapremo la verità.
Inoltre se volete esplorare per bene il nostro satellite e la base dell’Apollo 11 potete guardare Google Moon!
E se volete rivivere quel momento storico potete guardare questo video.
Oppure potete vedere quest’altro video in versione cartone animato in italiano di Google