Terraformazione: trasformare un pianeta in una nuova Terra

La terraformazione sarebbe il piano per far diventare Marte (o una altro pianeta) simile alla Terra. L’idea di base sarebbe inquinare Marte invece che la Terra.

No, non sto scherzando, il problema della Terra è che ci sono troppi gas serra, il problema di Marte è che ce ne sono troppo pochi.

Ovviamente prima di iniziare il processo di terraformazione dobbiamo andare su Marte e costruire comunque una base, per quanto piccola.

Base marziana
Un’ipotetica base marziana

A quel punto potremmo produrre CO2 su Marte (o, ancora meglio, portarla dalla Terra e risolvere due problemi al prezzo di uno) e lasciare fare a questo gas, stiamo vedendo che sulla Terra la temperatura si sta alzando benissimo.

In questo modo si creerebbe un’atmosfera e l’acqua gelata ai poli comincerebbe a sciogliersi e a piovere. Tutte le porzioni di terreno che sono sotto il livello dell’acqua verrebbero inondate e si creerebbero i mari e gli oceani.

A questo punto si potrebbero inserire delle alghe che comincerebbero a produrre ossigeno.

Uno volta prodotto abbastanza ossigeno gli umani sul pianeta introdurrebbero delle piante (che dovrebbero essere abbastanza resistenti) che contribuirebbero ad aumentare i livelli dell’ossigeno.

A questo punto inizierebbe una reazione a catena, dopo le prime piante si potrebbero trasportare i primi animali, i primi animali creerebbero delle sostanza che renderebbero il terreno fertile per più piante, che darebbero ossigeno a più animali, che farebbero crescere più piante, e alla fine magari l’uomo riuscirebbe a respirare normalmente senza neanche più le bombole.

Questo è quello che si può fare nel gioco TerraGenesis, dove tutto si basa su riuscire a far diventare un pianeta abitabile

Il libro Il Respiro di Marte è un’autobiografia fantascientifica (non so come descriverla altrimenti) che racconta di tutto questo

Perseverance ha perseverato e su Marte è arrivato!!!

Prima di iniziare vorrei solo farvi notare la finezza della rima nel titolo. Ora che avete notato possiamo cominciare.

Perseverance (alias Mars 2020 per chi se lo fosse perso) è partito il 30 luglio 2020 da Cape Canaveral ed è arrivato ieri nel canale Jezero. Credo che tutti sappiate che non si è fracassato al suolo come Schiaparelli, ma è meglio dirlo una volta in più che una volta in meno. Perseverance (facciamo che lo chiamiamo Percy) è un rover che sarà il sostituto di Curiosity.

Passiamo però subito al succo del discorso: l’elicottero. Ammettiamolo, tutti moriamo dalla voglia di vedere un drone su Marte. Almeno, io non vedo l’ora! Non so se avete capito bene: un DRONE su Marte!!!! Il drone è così fatto:

Il mini elicottero di Percy chiamato Ingenuity

Ditemi se non è carino!! Ok, passiamo ai dettagli. Ingenuity è situato sotto la pancia di Percy, può volare a massimo 5 metri dal suolo per un minuto e mezzo a una distanza massima di 300 metri.

Lo scopo di Ingenuity è… beh, non esiste. Serve a dimostrare che si può fare, ma scordatevi immagini dall’alto o altre cose strane. Sappiate solo che ha un’apertura alare di 1,2 metri e pesa 1,8 chili e si orienterà con il Sole. Le eliche gireranno a 3.000 giri al minuto e ha un sacco di pannelli solari. Riassumendo hanno mandato un bellissimo drone-elicottero che non serve a niente se non ha dire: “Però! Non si è ancora schiantato!”.

Vorrei farvi notare cosa succede se si cerca su Google “perseverance marte”…

La festa inizia!

Passiamo a Percy, sperando che sia meno una delusione di Ingenuity…

Percy e i suoi componenti

Percy ha moltissimi strumenti, PIXL serve a decidere che rocce prendere e dove. SHERLOC (nom sono io che nom so scrivere, si chiama così, senza K finale) e WATSON sono degli spettrometri.

Percy è grosso circa quanto una macchina (sta a voi decidere se una 500 o un SUV) e credo che ci farà fare grandi passi avanti.

La prima foto
La prima foto fatta da una telecamera a bassa risoluzione

Dato che non ho assolutamente voglia di stare qui a snocciolare numeri che manco nell’ora di aritmetica parlerò delle 5 cose strane che ora sono su Marte

1) Dei messaggi in codice Morse. Non sono assolutamente una novità e sono presenti in molte sonde. Parlano della nostra specie e della Terra. C’è anche una targa con 3 microchip con i 10 milioni di nomi del programma Send Your Name To Mars e 155 dei nomi candidati Name The Rover

La targa

2) Targa contro il COVID. La pandemia è stata ricordata mediante questa targa

Il bastone di Asclepio, simbolo della medicina

3) La telecamera. C’è un contorno intorno alla telecamera con molte decorazioni che rimandano al nostro pianeta

Due mondi, un inizio

4) Campioni vari. Servono a testare la durata di certi materiali sul Pianeta Rosso

GPS, tessuti di tute spaziali..

5) Un meteorite marziano. Dopo dei viaggi sull’ISS è tornato a casa un meteorite marziano nascosto nella SuperCam

Vista dall’ISS del meteorite

Perseverance ha perseverato e su Marte è arrivato!!!

Prima di iniziare vorrei solo farvi notare la finezza della rima nel titolo. Ora che avete notato possiamo cominciare.

Perseverance (alias Mars 2020 per chi se lo fosse perso) è partito il 30 luglio 2020 da Cape Canaveral ed è arrivato ieri nel canale Jezero. Credo che tutti sappiate che non si è fracassato al suolo come Schiaparelli, ma è meglio dirlo una volta in più che una volta in meno. Perseverance (facciamo che lo chiamiamo Percy) è un rover che sarà il sostituto di Curiosity.

Passiamo però subito al succo del discorso: l’elicottero. Ammettiamolo, tutti moriamo dalla voglia di vedere un drone su Marte. Almeno, io non vedo l’ora! Non so se avete capito bene: un DRONE su Marte!!!! Il drone è così fatto:

Il mini elicottero di Percy chiamato Ingenuity

Ditemi se non è carino!! Ok, passiamo ai dettagli. Ingenuity è situato sotto la pancia di Percy, può volare a massimo 5 metri dal suolo per un minuto e mezzo a una distanza massima di 300 metri.

Lo scopo di Ingenuity è… beh, non esiste. Serve a dimostrare che si può fare, ma scordatevi immagini dall’alto o altre cose strane. Sappiate solo che ha un’apertura alare di 1,2 metri e pesa 1,8 chili e si orienterà con il Sole. Le eliche gireranno a 3.000 giri al minuto e ha un sacco di pannelli solari. Riassumendo hanno mandato un bellissimo drone-elicottero che non serve a niente se non ha dire: “Però! Non si è ancora schiantato!”.

Vorrei farvi notare cosa succede se si cerca su Google “perseverance marte”…

La festa inizia!

Passiamo a Percy, sperando che sia meno una delusione di Ingenuity…

Percy e i suoi componenti

Percy ha moltissimi strumenti, PIXL serve a decidere che rocce prendere e dove. SHERLOC (nom sono io che nom so scrivere, si chiama così, senza K finale) e WATSON sono degli spettrometri.

Percy è grosso circa quanto una macchina (sta a voi decidere se una 500 o un SUV) e credo che ci farà fare grandi passi avanti.

La prima foto
La prima foto fatta da una telecamera a bassa risoluzione

Dato che non ho assolutamente voglia di stare qui a snocciolare numeri che manco nell’ora di aritmetica parlerò delle 5 cose strane che ora sono su Marte

1) Dei messaggi in codice Morse. Non sono assolutamente una novità e sono presenti in molte sonde. Parlano della nostra specie e della Terra. C’è anche una targa con 3 microchip con i 10 milioni di nomi del programma Send Your Name To Mars e 155 dei nomi candidati Name The Rover

La targa

2) Targa contro il COVID. La pandemia è stata ricordata mediante questa targa

Il bastone di Asclepio, simbolo della medicina

3) La telecamera. C’è un contorno intorno alla telecamera con molte decorazioni che rimandano al nostro pianeta

Due mondi, un inizio

4) Campioni vari. Servono a testare la durata di certi materiali sul Pianeta Rosso

GPS, tessuti di tute spaziali..

5) Un meteorite marziano. Dopo dei viaggi sull’ISS è tornato a casa un meteorite marziano nascosto nella SuperCam

Vista dall’ISS del meteorite

Astrofotografia con il telefono, possibile!

Per primissima cosa: non serve niente di particolare, neanche un particolare talento. Vediamo l’occorrente:

  • Telefono
  • Cavalletto (ma è un optional, viene anche se avete degli spasmi alla mano)
  • Cielo sereno

Allora, montate il vostro smartphone sul cavalletto (o giocate prima a un bel po’ di partite all’Allegro Chirurgo) e selezionate la funzionalità Pro. A questo punto ci sono un sacco di parametri da regolare. Fregatevene, cercate solo l’ISO e il tempo di esposizione. A quel punto regolatevelo come vi pare.

I miei consigli per fare foto da una finestra senza il cavalletto è quello di mettere l’ISO a 125 e il tempo di esposizione a 2 secondi. Ma potete provare anche altre combinazioni

Materia ed energia oscura

Su questo argomento non mi posso dilungare tanto perché questa energia e questa materia è ancora abbastanza sconosciuta. Sappiamo che la materia oscura è il 26,8% della composizione dell’Universo. Questa materia è invisibile (almeno per noi) e si è scoperta grazie all’effetto che aveva su gli altri corpi. A scoprirla è stata Vera Rubin a cui ho dedicato un’articolo che trovate qui. La materia in questione non emette radiazioni elettromagnetiche, come fa invece quella normale.

L’energia oscura è ancora più misteriosa. Si pensa che l’Universo sia fatto al 60% percento da questa energia che è come la materia oscura: non si vede direttamente ma si percepiscono i suoi effetti.

L’inquinamento luminoso

Forse non tutti sanno che non c’è solo l’inquinamento atmosferico, ma anche quello luminoso. Questo inquinamento non è un grande cruccio da sostenere di per sé, ma indirettamente provoca anche quello atmosferico. Infatti se ci sono molte luci accese ai consumerà anche più corrente e quindi ci sarà bisogno di più materiali per crearla… è tutta una catena. Ma il motivo per cui ve ne parlando è che per gli appassionati di stelle o anche i professionisti non le riescono più a vedere come una volta.

Che cosa comporta l’inquinamento luminoso?

Se voi andate in una grande città non vedrete bene le stelle come in una landa desolata che si estende per chilometri. Recentemente sono andata in Islanda, e anche se non avessi visto l’Aurora Boreale, avrei visto un sacco di stelle. Sembrava di poterle toccare, ed erano anche più luminose!

L’inquinamento luminoso agisce come il Sole. Non è che le stelle scompaiono di giorno, certe sì, ma altre le potremmo vedere sempre. Ma la luce del Sole è troppo forte e quindi noi non le vediamo. Lo stesso succede con questo inquinamento luminoso. E anche se le vediamo ci sembreranno poco luminose, la loro luminosità non cambia, ma cambia la luce intorno a noi. Al confronto delle altre luci le stelle ci sembreranno fioche.

Da che cosa è causato l’inquinamento luminoso?

Beh, un pochino da noi. Ma molto poco. Le luci delle auto o delle case hanno il loro impatto, ma più sull’inquinamento atmosferico. Il problema sono più i lampioni. Ovviamente ne abbiamo bisogno, anche perché con solo le luci di ogni macchina la cosa potrebbe diventare un po’ pericolosa.

Ma c’è una soluzione per togliere un po’ di questo inquinamento. La soluzione è fare cime a Parigi che hanno messo una specie di imbuto a tutti i lampioni, in questo modo le stelle si vedono molto meglio che a Roma o altre città e la luce va tutta verso il basso illuminando le varie strade.

Che cosa possiamo fare?

Sfortunatamente non possiamo fare molto, possiamo solo proporre l’iniziativa al nostro Comune, per il resto non possiamo fare molto, a meno di non essere sindaco.

ASI, spazio tricolore

Ci sono tante agenzie spaziali… praticamente ogni Paese ha la sua, ma onestamente che ce frega di quella neozelandese? Quindi oggi voglio parlare della nostra agenzia spaziale: l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana).

A novembre 2018 l’ASI ha compiuto 30 anni!

Vediamo la sua storia! (Preparatevi le risate…)

1988 il governo italiano istituisce l’ASI: si impone 6 obbiettivi: conoscere meglio l’Universo, studiare la Terra dallo spazio, le telecomunicazioni, vivere nello spazio, lo sviluppo dei razzi e la meteorologia.

Gennaio 1991 l’ASI lancia Italsat-1 (il primo satellite per le telecomunicazioni) seguito da Italsat-2.

Ottobre 1992 NASA e ASI collaborano per la prima volta e riescono a mandare in orbita il satellite LAGEOS-2 (prima c’era LAGEOS-1 fato solo dalla NASA nel 1976).

1996 si lancia! Beppo-SAX è una sonda che ha studiato le trasmissioni con la banda X, è rimasto attivo fino al 2003 ed è durato 4 anni più del previsto.

Vorrei poterceli mettere tutti, ma a meno che non abbiate una dozzina di anni a disposizione…

Sappiate che l’ASI ha collaborato a tutte le missioni che sono state lanciate con almeno uno strumento a bordo. È stata la prima nazione oltre agli USA e all’Unione Sovietica ad avere un satellite e ha collaborato con l’ESA nella missione lanciata nel 2004: Rosetta.

La cosa che fa ridere è che, avendo paura di perderla, abbiamo costruito una sonda con il guinzaglio!

Sì, proprio così, una sonda che aveva una corda (non arrivava a terra) che non si saprà mai a cosa servisse… se trovate il perché scrivetelo nei commenti.

Comunque vorrei potervi dire di più ma so che diventerei incredibilmente noiosa e non voglio farvi addormentare.

L’ultima cosa: in Italia è stato fabbricato il 50% dell’ISS tra cui la famosissima cupola e il Nodo 1.

Freccette planetarie

Giochiamo a freccette! Peccato che il bersaglio siamo noi!

E sì, per il 9 settembre 2019 un asteroide chiamato 2006 QV89 ci raggiungerà e forse ci cadrà addosso!

L’hanno scoperto per primi i ricercatori del Catalina Sky Survey nell’agosto del 2006, infatti si chiama 2006 QV89.

È stato inserito nei PHAs (gli asteroidi potenzialmente pericolosi o Potenzially Hazardous Asteroids).

Questo asteroide è monitorato dall’ESA e misura 31 metri circa.

Questo asteroide misura il doppio di quello caduto in Russia nel 2013.

Le possibilità che questo asteroide colpisca la Terra sono abbastanza basse: 0,13%, quindi possiamo stare tranquilli.

Comunque volevate vedere un’esplosione nel cielo? Nel 2029 l’asteroide Apophis sfiorerà la Terra e potrebbe esserci bisogno di contromisure fantascientifiche.

Invece nel dicembre 2018 un asteroide di 1,6 km è passato molto vicino alla Terra.

Ma state tranquilli: per creare problemi serissimi (come l’estinzione dei dinosauri) dovrebbe misurare 11-12 km e dovrebbe cadere sulla terra ferma perché se cadesse in acqua farebbe spruzzi alti un centinaio di metri ma niente di più.

No problem quindi, per ora possiamo dormire senza il pericolo imminente dell’estinzione umana.

Tutti a bordo!

Quando spediranno il rover Mars 2020 saremo spediti anche noi! No, in realtà avremo solo il biglietto ma comunque potremo partire! C’è solo un piccolo problema, facciamo due: 1) Come ci stiamo nel rover? 2) Dove cavolo si compra una tuta EVA? Da Decathlon non le avevano!

Oltrepassando questi problemi il nostro nome sarà spedito su una scheda di memoria insieme a tutti gli altri su Marte! Ovviamente a bordo di Mars 2020! Come nome era più carino Curiosity.

Come si fa? Andate su questo link e seguite le istruzioni!

Invia il tuo nome su Marte!

Per chi facesse davvero pena con l’inglese ecco una traduzione

NOME

COGNOME

PAESE

CODICE POSTALE

EMAIL

E poi ci sarà un biglietto in piena regola che potrete

Downloadare

Stampare

Inviarvi per email

Io l’ho fatto!

Consegna gratuita entro 1 giorno (sulle isole e sulla Luna)

La corsa alla Luna è decisamente più affollata dell’ultima volta… Cina, India, Israele, società private e già che ci siamo mettiamoci anche Amazon!

Chi più ne ha più ne metta!

Dopo i successi della SpaceX e delle varie agenzie spaziali il creatore di Amazon, che non voleva essere escluso ha detto: “Perché no? Proviamoci anche noi!” e ha ideato Blue Moon, che, con un aspetto molto simile al LEM dell’Apollo 11, dovrebbe allunare e fondare una base per l’umanità dove stabilirsi… solita musica, si spera che se il design è similissimo a quello dell’Apollo 11, la tecnologia al suo interno sia ben più sofisticata.

Quindi con l’agenzia spaziale privata Blue Origin (di cui il creatore di Amazon è proprietario) Amazon lancia una sfida per conquistare la Luna e ha messo una data di scadenza: il 2024.

Questa storia mi è famigliare… un tizio famoso che impone una data di scadenza davanti a tutti per arrivare sulla Luna per primo partendo da zero…

Forse è il remake della storia dell’Apollo? Sì! Esatto!

Ma non tutti sono felici per questa idea che ha ispirato il multi miliardario… la SpaceX non è d’accordo: anche loro puntano alla Luna e un concorrente in più non è quello che ci vuole!

Presto scopriremo di più