Materia ed energia oscura

Su questo argomento non mi posso dilungare tanto perché questa energia e questa materia è ancora abbastanza sconosciuta. Sappiamo che la materia oscura è il 26,8% della composizione dell’Universo. Questa materia è invisibile (almeno per noi) e si è scoperta grazie all’effetto che aveva su gli altri corpi. A scoprirla è stata Vera Rubin a cui ho dedicato un’articolo che trovate qui. La materia in questione non emette radiazioni elettromagnetiche, come fa invece quella normale.

L’energia oscura è ancora più misteriosa. Si pensa che l’Universo sia fatto al 60% percento da questa energia che è come la materia oscura: non si vede direttamente ma si percepiscono i suoi effetti.

Oggetti transnettuniani (TNO): verso Nettuno e oltre

Gli oggetti transnettuniani, TNO sono oggetti spaziale oltre Nettuno. Che genio, veramente. Ci sono quelli più conosciuti, credo che tutti conoscano Plutone, poi c’è Eris e altri meno conosciuti. Poi c’è Sedna, o The Goblin. Ci sono anche FarOut o FarFarOut.

Oggetti transnettuniani
I principali TNO

Alcuni degli oggetti transnettuniani più interessanti

Sono moltissimi, e hanno colori e forme davvero bizzarri. Ecco alcune foto e ricostruzioni grafiche:

Oggetti transnettuniani

Sedna è stata scoperta nel 2013 ed è intitolata a una dea del mare greca. Questi pianetini favoriscono la teoria del Pianeta 9. Non è stato il primo a essere scoperto, ma ci è andato vicino.

Oggetti transnettuniani

Questo è The Goblin, anche lui è un TNO. Ha uno strano colore che ha favorito il suo soprannome.

Oggetti transnettuniani

Lui è FarOut. È stato chiamato così perché ai tempi della sua scoperta era l’oggetto del Sistema Solare più lontano, ma non ha detenuto il record a lungo…

Oggetti transnettuniani

FarFarOut (che fantasia) è il detentore attuale del record. Infatti adesso è lui a essere l’oggetto più distante di tutti. Pensate che dista dal Sole 100 UA (unità astronomiche), cioè è distante 100 volte la distanza della Terra dal Sole.

Chi ha detto che una nostra futura colonia debba essere su un pianeta o un esopianeta, potrebbe essere su un pianeta nano come Plutone. Certo, é un viaggio più difficile e costoso di Marte, ma è sicuramente più facile che andare su un pianeta nella galassia di Andromeda.

Molti di questi pianeti sono stati scoperti cercando il famoso Pianeta 9 o Pianeta X. Credo che il motivo di questi due nomi sia per il fatto che prima del 2006 c’erano 9 pianeti e quindi un altro pianeta sarebbe stato il decimo, mentre da dopo il 2006 ci sono solo 8 pianeti quindi un altro pianeta dovrebbe essere il nono.

Il pianeta 9

Cambio discorso un attimo: ho parlato del Pianeta 9. Questo pianeta è stato ipotizzato dato che Nettuno e gli oggetti transnettuniani (vedi il paragrafo Sedna) fanno delle orbita un po’ strane. Quindi gli scienziati hanno teorizzato l’esistenza di un nono (o decimo) pianeta e si sono messi a cercarlo, spinti dai precedenti. Sì, quando hanno notato che c’era qualcosa che non andava nell’orbita di Saturno hanno trovato Urano, e quando hanno notato che c’era qualcosa che non andava nell’orbita di Urano hanno trovato Nettuno.

La teoria c’è, gli indizi ci sono, i precedenti anche: perché non cercarlo? Favoriscono la cosa anche le orbite degli oggetti transnettuniani!

Vita? Forse sì!

Siamo vicini a trovare una vita aliena. Chiariamoci subito: non sto dicendo che troveremo strani esseri verdi e mollicci, anche se tutto è possibile.

Il fortunato pianeta è K2-18 b dove abbiamo visto che c’è vapore acqueo nell’atmosfera ed è nella fascia Goldilocks, cioè la fascia abitabile, e quindi potrebbe avere acqua allo stato liquido.

L’unico problema di questo mondo paradisiaco è la vicinanza alla sua stella che è una nana rossa molto attiva. Tutte queste radiazioni potrebbero danneggiare l’eventuale vita presente sul pianeta.

Sfortunatamente questo pianeta dista da noi 110 anni luce.

Freccette planetarie

Giochiamo a freccette! Peccato che il bersaglio siamo noi!

E sì, per il 9 settembre 2019 un asteroide chiamato 2006 QV89 ci raggiungerà e forse ci cadrà addosso!

L’hanno scoperto per primi i ricercatori del Catalina Sky Survey nell’agosto del 2006, infatti si chiama 2006 QV89.

È stato inserito nei PHAs (gli asteroidi potenzialmente pericolosi o Potenzially Hazardous Asteroids).

Questo asteroide è monitorato dall’ESA e misura 31 metri circa.

Questo asteroide misura il doppio di quello caduto in Russia nel 2013.

Le possibilità che questo asteroide colpisca la Terra sono abbastanza basse: 0,13%, quindi possiamo stare tranquilli.

Comunque volevate vedere un’esplosione nel cielo? Nel 2029 l’asteroide Apophis sfiorerà la Terra e potrebbe esserci bisogno di contromisure fantascientifiche.

Invece nel dicembre 2018 un asteroide di 1,6 km è passato molto vicino alla Terra.

Ma state tranquilli: per creare problemi serissimi (come l’estinzione dei dinosauri) dovrebbe misurare 11-12 km e dovrebbe cadere sulla terra ferma perché se cadesse in acqua farebbe spruzzi alti un centinaio di metri ma niente di più.

No problem quindi, per ora possiamo dormire senza il pericolo imminente dell’estinzione umana.

Stelle di neutroni: stelle nell’aldilà

Le stelle di neutroni sono stelle massicce che quando muoiono possono diventare o buchi neri o stelle di neutroni.

Le stelle di neutroni sono molto strane e piene di segreti perché abbiamo cominciato a studiarle solo recentemente.

Le stelle di neutroni sono grandi più o meno come l’isola di Manhattan, ma sono talmente dense che se uno le appoggiasse sulla superficie terreste queste la bucherebbero come dei proiettili.

Le stelle di neutroni possono essere anche in versione pulsar cioè emettono delle onde radio costanti e sembra che pulsino, da qui il nome.

Inoltre dentro le stelle di neutroni sono molto strane: ci sono vari strati e ognuno ricorda un formato di pasta:

Gnocchi

Fusilli

Lasagne

Spaghetti

E poi si trasforma in un liquido informe che gli scienziati hanno riprodotto e ha alcune caratteristiche singolari: va verso l’alto e riesce a uscire dai contenitori ermetici!

C’è un altro piccolissimo dettaglio se due stelle di neutroni si scontrano fra di loro possono creare talmente tanta energia che modificherebbero lo spazio-tempo, e se noi fossimo abbastanza vicini (non lo siamo) verremmo allungati, trasportati chissà dove, fritti, ghiacciati e polverizzati!

Che bello!

Spazio interstellare: ultima frontiera

Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di strani nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima.

Questa è la frase all’inizio di ogni episodio di Star Trek anche se interstellare non c’era, però questo articolo parlerà dello spazio interstellare.

Lo spazio interstellare è… indovinate un po’… lo spazio tra le stelle!

Tra i sistemi stellari ci sono pezzi di universo che sono terra di nessuno, ma non per questo sono disabitati, anzi ci sono cose che voi umani non potete immaginare (scusate altra citazione, pardon).

Volete un elenco?

Eccolo (prendetevelo anche se non lo volevate)

Raggi cosmici (pericolosi)

Quasar (1 non ha a che fare con gli sgrassatori. 2 creano i raggi cosmici)

Comete interstellari (vanno un po’ dove gli pare)

Buchi neri (conoscete? pericolosi)

Nebulose e supernove (tranquille)

Pianeti interstellari (non orbitano intorno a una stella ma possono avere dei satelliti)

Stelle interstellari (assurdo no?)

Nubi interstellari (tranquille)

E altra roba, ma vi voglio parlare di 3 cose

1 Raggi cosmici

I raggi cosmici sono creati dai quasar e viaggiano per l’universo senza tregua, ma sono molto pericolosi per noi perché possono distruggere e mutare il nostro DNA (roba seria) e creare mutazioni.

Il nostro Sole ci difende e ci minaccia con lo stesso strumento: il vento solare.

Il vento solare può distruggere i nostri sistemi elettronici, ma ai margini del sistema solare non trova più energia e si ferma lì così crea l’eliosfera.

L’eliosfera è uno scudo (come il campo magnetico della Terra che ha le sue difese personali) allontana e distrugge i raggi cosmici.

2 Comete interstellari

Finora solo una cometa interstellare è entrata nel nostro Sistema Solare: ‘Oumuamua in hawaiano significa pioniere che viene da lontano per primo o qualcosa del genere e ha scatenato l’immaginazione di tutti: molti pensavano che fosse una navicella spaziale aliena e ci hanno puntato i radiotelescopi!

La forma particolare ha scatenato di tutto: il sigaro, l’ago, la siringa… ci sono tanti di quei nomi che nessuno li sa tutti, ma le traiettorie erano strane e così gli scienziati hanno capito, non ruotava intorno al Sole!

Era una cometa interstellare e volete sapere come viaggiava?

Praticamente da dietro uscivano pennacchi di gas che le davano l’accelerazione che può anche essere minima, non avete idea quanto possa essere efficace una minima accelerazione prolungata nel tempo (The Martian).

3 Nube interstellare

E qui si parla di Musca, una nube che sembra una striscia di gas, ma è un disco!

Basta cambiare punto d’osservazione e… voilà ecco un disco!

Ma noi siamo fermi sulla Terra, come è possibile cambiare punto d’osservazione?

Ebbene Musca suona!

Avete capito grazie alle onde radio che manda possiamo capire la forma degli oggetti!

Nel 2018 gli scienziati si sono messi all’opera per trovare la corrispondenza della musica con le nostre note… e la musica è meravigliosa!

Il pianeta da 6 milioni di dollari

Sorpresa! Il pianeta 55 Cancri è composto da uno strato superficiale di grafite e uno spesso di un reticolo cristallino di atomi di carbonio (tradotto è uno spesso strato di diamanti).

55 Cancri è un pianeta prezioso! Pensate è grande 2 volte la Terra: pensate quante matite e quanti gioielli si potrebbero fare!

Su 55 Cancri un giorno dura 18 ore e il calore generato (2150 Cº circa) è il luogo perfetto per la formazione di diamanti!

Questa “superTerra” (così vengono chiamati i pianeti più grossi della Terra al di fuori del Sistema Solare) è a 40 anni luce dalla Terra ed è nella costellazione del Cancro, inoltre possiamo vederlo chiaramente ad occhio nudo!

Spitzer, un telescopio spaziale della NASA, ha mandato dei dati che sono stati elaborati con dei modelli al computer dagli scienziati e così hanno scoperto che è un diamante unico.

Sfortunatamente non vedremo presto dei gioielli con dei diamanti provenienti da 55 Cancri finché non saremo veloci come la luce o potremo viaggiare nell’iperspazio.

Ma altri pianeti con moltissimi diamanti sono Urano e Nettuno decisamente più vicini quindi… rallegratevi!

Supernove: deposito materiali

Le supernove sono stelle massicce che quando muoiono creano una nube che contiene di tutto: “mattoni” per costruire l’intero universo, e persino per costruire noi!

Le supernove sono ammassi di gas di qualunque tipo e molte delle volte ci sorprendono, oltre che con i loro misteri, con i loro colori e con le loro forme.

Quando le supernove si “distruggono” rimangono i resti di supernove (foto) o nebulose.

Le supernove sono molto strane e diverse: quando una stella massiccia esplode, e quindi crea una supernova, ha bisogno di molti ingredienti.

Il primo ingrediente scoperto dagli scienziati sono i neutrini: particelle senza elettrone che possono attraversare tutto e sono molto difficili da vedere (ovviamente con strumenti adatti).

Il secondo è il caos generale dei neutrini e quindi la pressione che fa implodere la stella con un’esplosione mozzafiato.

Ma prima di tutto la stella si riduce a una specie di sfera piena di bolle (pressappoco come l’acqua che bolle) e poi tutto viene sparato a velocità incredibile.

Ora è il momento della… SUPERNOVA ZOMBIE!!

La supernova zombie è… zombie! (Sì, lo so è una grande scoperta).

Ebbene sì, nella costellazione dell’Orsa Maggiore una supernova è esplosa all’incirca 6 volte fin dal 1954 e quando sembra che stia diventando più flebile ricomincia a brillare!

Quindi un oggetto celeste che di solito da le basi per un nuovo sistema stellare non vuole saperne di morire!

Chissà magari un giorno troveremo il pianeta zombie!

Dite “Buco nerooo”

Oggi è un grande giorno perché è stata scattata la primissima foto di un buco nero ed eccola!

Per scattare questa foto tutti i paesi hanno dato il loro contributo: l’Italia ha contribuito con ben tre persone di cui due facenti parte dell’INAF (Istituto Nazionale AstroFisica).

La foto scattata dal Event Horizon Telescope ritrae un buco nero grosso sei miliardi di volte il Sole nel cuore della galassia Messier 87 nell’ammasso della Vergine che dista da noi 55 milioni di anni luce.

Perché scattare una foto a un buco nero è così difficile?

Scattare una foto a un buco nero è molto difficile perché è nero! Non vedreste niente e quindi bisogna trovare un buco nero in una parte luminosa così vediamo il nero che è il buco!

In realtà, me compresa, mi aspettavo una cosa molto più grande ma riflettendoci una caratteristica dei buchi neri è proprio il fatto di poter racchiudere in una quantità così piccola una grandissima quantità di materia.

In realtà la foto è un’elaborazione di onde radio che sono state trasformate in immagini.

Quindi grazie a un gigantesco progetto di ben 8 telescopi collocati in tutto il mondo che formano un mega telescopio virtuale adesso possiamo esplorare anche i buchi neri delle galassie più lontane.

Proxima Centauri: vicino stellare

A “poca” distanza da noi c’è Proxima Centauri una stella nana rossa, con un pianeta attorno, Proxima Centauri b.

La stella ha un’età stimata di 4,85 miliardi di anni, ed è la stella a noi più vicina.

Proxima è una stella facente parte della costellazione Centauro, scoperta nel 1915 da Robert Innes cioè il direttore dell’Union Observatory in Sudafrica, la sua temperatura superficiale è di 3042 gradi kelvin.

La stella ha una massa di 2,193×10 alla 29sima, il suo diametro medio è di 201550 km, inoltre la massa della stella è un ottavo di quella solare ma la densità è 40 volte superiore a quella del Sole.

Come il Sole anche Proxima ha un vento stellare, ma molto più debole.

Proxima è la stella a noi più vicina da 32000 anni e lo sarà per altri 33000, dopo sarà sostituita da Ross 248 anche lei una nana rossa.

Verso la fine del 2017 il telescopio spaziale ALMA scoprì una cintura di polveri attorno alla stella madre che da sempre è sintomo di nuovi pianeti in arrivo o di vecchi pianeti che si sono scontrati, nel frattempo di avere nuove informazioni possiamo studiare Proxima Centauri b: un interessantissimo pianeta con acqua liquida in superficie.