Asteroide, tocchiamolo con Osirix-Rex

Ebbene sì, dopo aver bucato, sorvolato, analizzato e guardato da molto vicino un asteroide, potremo dire di averne preso un pezzo e portato a casa. Anche se non è la prima volta. Mi dispiace darvi questa delusione, sono sicura che vi stavate preparando allo spettacolo pensando che avreste visto in diretta (terrestre, perché i 320 milioni di chilometri non permettono una comunicazione in diretta, vi lascio un link utile a comprendere la velocità e la distanza in anni luce) la prima volta che una sonda stava recuperando un campione di un’asteroide da riportare a casa. Beh, non è così. Non so se conoscete Hayabusa, una navicella spaziale della Jaxa. È una di quelle missioni che ti fanno tenerezza per tutti i problemi che hanno avuto. Ma torniamo a noi.

In cosa consiste la missione?

In breve l’idea è di raggiungere un asteroide, prelevarne delle rocce e riportarle a casa per analizzarle meglio.

Questa è la teoria, e la prima parte è andata anche bene. Il vero problema e incognita arriva qui, ci sono un sacco di cose che potrebbero andare storte, come ci insegna la nostra cara Hayabusa. I problemi potrebbero essere tecnici (roba che si rompe, cose che non funzionano bene…) o matematici (velocità sbagliata, obbiettivo mancato…). Potrebbe anche non esserci nessun problema e saremo tutti felici e contenti.

Ehm, asteroide considerato potenzialmente pericoloso

Come vi ho già detto in un articolo precedente Bennu è considerato un asteroide pericoloso (PHAs). Non dovrebbe incrociare la nostra traiettoria, ma potrebbe andarci vicino. Per chi si fosse perso cos’è un PHAs è un asteroide potenzialmente pericoloso. Nella mia classifica è a metà tra Don’t Happy Be Worry e No panic, no panic, ok PANIC!! Sì, le mie classifiche sono molto scientifiche. Detto ciò non ho altro da dirvi oltre all’orario in qui avverranno questi momenti fatali.

Orari

Oggi inizierà la discesa, ma il momento clou sarà raggiunto alle 18:13 EDT di giovedì (per il nostro fuso orario a mezzanotte e dodici). Sì, se la prende comoda per fare la discesa, problemi?!?!

Osiris-Rex che raccoglie un campione dall’asteroide Bennu

Dove potremmo andare?

In questi tempi si è sentito spesso parlare del programma Artemis (o forse l’ho sentito solo io perché ormai tutti i motori di ricerca, servizi di notizie eccetera sanno che mi piace l’astronomia e mi appaiono notizie solo di quello) e quindi volevo fare un articolo su dove potremmo andare, su dove avrebbe senso andare e perché non ci siamo ancora andati.

Luna

Vabbè, questa è la metà spaziale più classica. Forse anche perché se ti vedi sempre un disco bianco sopra la testa ti viene la curiosità di andare a vedere di cosa si tratta. Quindi ormai è una meta sdoganata, secondo solo all’orbita terrestre. Essendoci già andati ci sono due teorie: quella meno gettonata che dice: “Ci siamo già andati, che ci torniamo a fare? Non è meglio andare da qualche altra parte?”. E poi c’è quella più gettonata che è: “Sulla Luna ci siamo già andati, però abbiamo fatto davvero poco. Perché non ci ritorniamo per scoprire qualcosa in più, testare le tecnologie per Marte e magari scoprire giacimenti di sostanze preziose?”. Alla fine è inutile girarci intorno, alla fine anche quello è un punto fondamentale

Venere

Venere? Anche no. Non avrebbe senso, fa un caldo infernale tanto che le sonde che abbiamo mandato si sono sciolte massimo una decina di minuti dopo. Mandarci degli astronauti non mi sembra il caso

Mercurio

Stessa cosa che per Venere. L’unica cosa che potremmo fare potrebbe essere una stazione orbitante in modo da poter studiare meglio il Sole, ma non avrebbe molto senso secondo me.

Marte

Ah, finalmente arriviamo a Marte. Marte è la nuova frontiera, il primo passo per una colonizzazione del Sistema Solare e bla bla bla. La vera domanda è, possiamo viverci? Beh, questo non lo sa nessuno, almeno finché non ci arriveremo per davvero. E se anche potessimo viverci, come ci vivremmo?

Giove

Giove, ecco, come dire… è un tantino gassoso per noi. Sprofonderemo nel nucleo e a un certo punto verremo compressi talmente tanto che prenderemo fuoco automaticamente. Non una cosa molto bella. Però non dobbiamo demordere: le lune di Giove non sono affatto male! Diciamo che sol Ganimede potrebbe ospitarci, a meno che voi non vogliate essere uccisi a poco a poco dalle radiazioni di Giove. Io non ci tengo particolarmente, ma voi fate come volete.

Oltre

Oltre Giove non ci sono mete estremamente interessanti, Saturno non è proprio un paradiso in spazio (non è sulla Terra, quindi…). E tutti gli altri pianeti non hanno lune sufficientemente grandi, e non hanno neanche abbastanza insolazione. Quindi non sono delle mete molto ambite.

Il Sistema Solare – Fonte Google

App della NASA, davvero spaziale

Parto in quarta (che ormai le macchine hanno anche la sesta) e vi dico subito due cose: io uso un telefono Android, forse per un tablet o per iOS potrebbe essere diverso e l’app è in inglese. Però per capire certe cose non serve sapere l’inglese.

Non bisogna registrarsi per usare nessuna funzione di questa app

Iniziamo dalla pagina principale:

News

La prima voce è News: lì periodicamente la NASA scrive tutte le novità che ci sono. Si possono anche condividere gli articoli ad esempio su WhatsApp.

Images

La seconda voce è una delle più interessanti e sono le foto. Lì vengono caricate dalle foto straordinarie corredate da una didascalia. Se si va sulla lente di ingrandimento si cercano le foto, con il cuoricino nei preferiti (fra poco), e nelle impostazioni con Feeds (non ho capito a cosa serva), Top Rated (le foto con la risoluzione più alta) e My Rated (quelle votate da noi).

Queste foto si possono votare cliccando le stelline in cima e si può anche vedere il voto complessivo. Il voto complessivo è la media dei voti degli utenti.

Rosso: lente di ingrandimento, Giallo: preferiti, Verde: impostazioni

Invece se si clicca il cuoricino si seleziona o deseleziona la foto come preferito e andando nella schermata home di Images e cliccando sempre il cuoricino si accede a tutte le foto preferite e ricliccabdo si ritorna alla schermata normale.

Cliccando i tre puntini invece si può fare Share o Save (che a me non funzionano) Slideshow (passa da una foto all’altra), Set as Wallpaper (metti come sfondo) o Full Resolution (aumenta al massimo la risoluzione).

Giallo: votazione, Verde: preferiti, Viola: impostazioni

TV and Audio

A fianco di Images c’è TV and Audio.

Ci sono 5 voci:

  • Public
  • Media
  • ISS view
  • Radio
  • Podcasts

Public fa vedere NASA TV, come d’altronde Media, ma credo che Media faccia vedere delle repliche.

ISS view fa vedere la Terra vista dalla ISS 24 ore su 24. Potreste per esempio usarla per sintonizzarvi ogni volta che passa su un posto dove potrebbe esserci l’aurora boreale o cose del genere.

Radio vi farà ascoltare Third Space Rock, la radio della NASA, che per precisare potete ascoltare anche su Alexa.

E Podcasts vi farà sentire tutti podcast della NASA.

Videos

Videos è praticamente il canale YouTube della NASA integrato nell’app

Ci sono ovviamente tutti i video e al fondo si possono dividere i video per categoria. C’è la banale categoria Videos, che comprende tutti i video, i 4K che sono i video in 4K appunto e 360⁰ che sono delle foto sferiche. Una volta aperto il video si apre YouTube.

Missions, Schedule and Sightings

Questa è una delle funzioni più utili. Si divide in quattro sottomenù che sono All (tutte le missioni), Featured (le più seguite), Schedule (i lanci che verranno effettuati) e Sightings (permette di vedere in tempo reale dov’è l’ISS, ti dice quando passerà la prossima volta in modo che tu la possa vedere e se vuoi ti manda anche una notifica.

Per farsi mandare una notifica basta andare su Sightings, schiacciare i tre puntini e a quel punto abilitare l’opzione Notify Me on Sightings.

Se volete invece vedere dov’è l’ISS in tempo reale basta andare su Tracking.

Tweets

Questa funzione è una specie di Twitter integrato. Qui potete vedere tutti i tweet della NASA e delle cose similari come i profili degli astronauti o delle varie diramazioni.

Features

Vi ho illustrato ogni angolo di questa app, vi lascio esplorare questa sezione, beh rimarrete stupiti!

Regno Spaziale di Asgardia, no, non è fantascienza

Ebbene sì c’è uno stato spaziale, anzi un regno che si chiama Asgardia perché per ora è una monarchia costituzionale anche se forse diventerà una monarchia costituzionale elettiva. Qui avete il link del sito nazionale.

Per prima cosa non usano il calendario gregoriano, ma quello asgardiano. Questo calendario parte dal 2016 anno di fondazione di Asgardia. Se vi interessa vi lascio il link del calendario qui.

Ovviamente c’è anche una valuta. Il Solar. Vi lascio uno slideshow qui sotto per farvele vedere

La bandiera è questa qui. Il tondo all’interno rappresenta il Sole, gli ovali gialli i pianeti del Sistema Solare e quelli bianchi rappresentano le scoperte che l’umanità farà.

C’è un motto che è One Humanity One Unity cioè Un’Umanità Un’Unità e un inno. E le leggi? Per questo c’è una costituzione!

Asgardia fa parte delle Nazioni Unite.

Ovviamente c’è anche un’inno, qui trovate il PDF con il testo

L’unico territorio di questo regno è Asgardia-1 un satellite lanciato da una base della NASA in Virginia. Questo satellite contiene un hard disc con una memoria di circa 512 giga.

Asgardia è stata fondata da Igor Ashurbeyli il 12 ottobre 2016. Si sono prefissati di avere una base permanente sulla Luna entro il 2043.

Se qualcuno volesse aprire un sito asgardiano invece che .it avrebbe .space.

Volete diventare cittadini di questo stato? Ecco il modulo!

Marte, la nuova meta di Perseverance e Ingenuity

Vi ricordate quel rover chiamato Mars 2020? Quello che aveva un microchip con un sacco di nomi da portare su Marte? Ecco, Mars 2020 era solo un nome provvisorio. Com’è da tradizione i nomi definitivi sono stati scelti dagli alunni delle scuole americane. Perseverance è un Curiosity 2.0. Sarà più grande, avrà più esperimenti da fare e sopratutto non sarà da solo. Insieme a lui ci sarà Ingenuity: un drone. Anzi, il primo drone mai mandato su Marte. Mica male! Il lancio è partito oggi, 30 Luglio 2020 alle 13 e 50, da Cape Canaveral. Precisamente dalla rampa di lancio 41. Tutto è andato benissmo e la sonda, montato su un Atlas V, è arrivato nello spazio.

Il nuovo propulsore riutilizzabile Prometheus, farà scintille? O sarà solo un fuoco di paglia?

L’ESA sta creando un nuovo vettore Ariane 6, ma potevano chiamarlo in un altro modo, è da anni che si susseguono razzi Ariane. Hanno fatto più versioni dell’Ariane che della Fiat 500, e non è facile battere il record. Ma c’è di più, stanno creando un vettore (vettore è un modo specialistico per dire razzo) riutilizzabile che segua le orme del Falcon che si chiamerà Ariane NEXT.

I vettori hanno i propulsori e ora gli Ariane usano un propulsore monouso chiamato Vulcain 2.1. Questo propulsore che si chiamerà Prometheus (Precursor Reusable Oxygen METHane cost Effective propUlsion System).

Il vero motivo per cui stanno costruendo Prometheus è per risparmiare. Contando di produrre 50 di questi propulsori all’anno costerà 1 milione di euro, mentre il Vulcain 2.1 ne costa 10 milioni. Quindi questo è il principale vantaggio. Però sarà riutilizzabile quindi costerà ancora meno e magari permetterà più missioni. Ariane Group sta costruendo questo propulsore con sofisticate tecniche.

Le caratteristiche e i vantaggi sono molto specifici e per noi mortali è troppo complicato, ma in parole povere ci sarà più potenza, il carburante sarà più facile da reperire, si potrà caricare prima il carburante e si potranno utilizzare pompe e tubi più piccoli per diluire meglio nel tempo il carburante.

Il progetto avanza a gonfie vele e dopo svariati modelli 3D stanno testando ogni parte in scala 1:1 in alcuni paesi europei

Il propulsore Prometheus

Svariati utilizzi che potrebbe avere il Prometheus su Ariane

Vulcain e Prometheus a confronto

Crew Dragon: go!

È da un po’ che non scrivo, ma ieri è partita la Crew Dragon. È partita con 2 astronauti. Ha fatto molto scalpore perché è stato il primo lancio con equipaggio di una agenzia spaziale privata, il razzo è riatterrato in piedi e sopratutto era da tantissimo tempo che non si lanciavano equipaggi dall’America.

Dal 2002 la SpaceX ha provato a fare i razzi riutilizzabili: i risultati non sono stati dei migliori, almeno non subito come mostra questo video

Ma ora è tutto diverso, fanno atterrare razzi come se niente fosse. Stanno già sperimentando la Starship. Fatto sta che il 30 maggio hanno lanciato la loro navicella, sul razzo riutilizzabile, con umani a bordo! Non mi starò tanto a dilungare, ma tutto è andato bene e le persone sono arrivate sane e salve sull’ISS. Solo uno dei due astronauti mentre entrava nell’ISS ci ha dato una testata.

La Crew Dragon

Materia ed energia oscura

Su questo argomento non mi posso dilungare tanto perché questa energia e questa materia è ancora abbastanza sconosciuta. Sappiamo che la materia oscura è il 26,8% della composizione dell’Universo. Questa materia è invisibile (almeno per noi) e si è scoperta grazie all’effetto che aveva su gli altri corpi. A scoprirla è stata Vera Rubin a cui ho dedicato un’articolo che trovate qui. La materia in questione non emette radiazioni elettromagnetiche, come fa invece quella normale.

L’energia oscura è ancora più misteriosa. Si pensa che l’Universo sia fatto al 60% percento da questa energia che è come la materia oscura: non si vede direttamente ma si percepiscono i suoi effetti.