Visitando Cape Canaveral

Questo articolo sarà un’intervista a mio papà e mia mamma perché loro sono stati a Cape Canaveral

  1. Era grande?
  • Era gigantesco, dovevi fare chilometri per arrivare al centro e invece che una base spaziale sembrava una provincia. E all’interno ti sposti con gli autobus.
  • 2. Quanto ci avete messo a visitarlo tutto?
  • Un giorno intero, ma c’erano molte cose che non abbiamo fatto.
  • 3. C’era una visita guidata?
  • No, non c’erano ma c’erano gli orari degli autobus per andare nei vari posti.
  • 4. Avete visto anche l’hangar dove ci stava lo Space Shuttle in piedi?
  • L’hangar dove ci sta lo Space Shuttle in piedi è talmente alto che ha un meteo tutto suo. Dovranno fare le previsioni!!
  • Sì, lo abbiamo visto e abbiamo persino visto il macchinario che lo trasporta ed è talmente lento che cambiano spesso guidatore perché tende ad addormentarsi!
  • 5. C’era tanta gente?
  • Sì, moltissima.
  • 6. Avete visto il Saturn V?
  • Sì, ci abbiamo camminato sotto e c’era un sacco di gente.
  • 7. Qual è la cosa che vi è piaciuta di più?
  • Mamma: il fatto di essere lì
  • Papà: capire quanto era grosso il Saturn V
  • Freddo interplanetario

    Come sapete bene in questo periodo un’ondata di freddo sta colpendo gli Stati Uniti d’America e in particolare il Midwest, nelle zone di Chicago.

    In questa regione le temperature sono più basse sia dell’Antartide, sia della Siberia, sia del campo base sull’Everest e su Marte: sì fa più freddo che su Marte dove Curiosity ha registrato come temperatura massima -5ºgradi, e a Chicago si sono presentate temperature di 30 gradi sotto zero.

    Però durante la notte Marte raggiunge anche -79 un po’ troppo per gli Stati Uniti.

    Ma non per la Terra infatti in Antartide, nel 2013, si è registrata la temperatura più bassa del mondo, e di Marte infatti la temperatura era -93º gradi! Altro che giacca, cappello, sciarpa e guanti, lì bisognava avere una tuta spaziale!

    Cibi spaziali

    Premessa: questo articolo l’ho scritto per Camy di camygourmet.it se dovete fare un pranzo e non sapete cosa cucinare guardatelo!

    Il secondo nome dei cibi liofilizzati non è bontà ma insomma non si può avere tutto, però il disgusto sarà ripagato dalle bollicine d’acqua che potreste fare sulla ISS.

    I cibi vengono essiccati e messi in una bustina che poi viene spedita nello spazio, a questo punto ci metti una goccia d’acqua e… voilà la cena è servita!

    Con questo procedimento si risparmia peso e spazio, ma soprattutto si conserva di più.

    Ma c’è anche la termosensibilizzazione che è un trattamento a caldo all’interno di un autoclave che fa gli stessi effetti solo che bisogna solo riscaldarlo con un microonde sulla Stazione Spaziale Internazionale.

    Però non è facile fare cibi per astronauti: la NASA ha delle regole molto precise ad esempio sulla scadenza dei prodotti detta shelf life.

    Oggi in Italia, o più precisamente a Torino, c’è lo Space Food Lab di Argotec, una ditta che si occupa degli astronauti dell’ESA.

    Questo progetto ha avuto inizio con le forniture per Luca Parmitano che consistevano in piatti tipici italiani e poi hanno continuato con Samantha Cristoforetti.

    Addirittura puoi scegliere tra vari piatti già pronti!

    Invenzioni spaziali

    Molte invenzioni che usiamo quotidianamente le ha inventate la NASA soprattutto per l’Apollo 11 (a proposito quest’anno compie 50 anni, auguri!)

    Tantissime invenzioni sono state inventate per motivi completamente diversi dall’uso attuale, le due autorità che spesso realizzano cose simili sono o le agenzie spaziali o i militari.

    Queste invenzioni ci potrebbero stupire per quanto le usiamo facilmente.

    Questo è un piccolo elenco:

    • Pannolini
    • Velcro
    • Suole per scarpe
    • Navigazione satellitare
    • Filtri dell’acqua
    • Rilevatori di fumo

    Quanto siamo piccoli? Siamo un granello di sabbia

    Noi siamo un puntino talmente piccolo che anche da Marte, il nostro vicino planetario, è difficile vederci: appariamo come un piccolo puntino blu infinitesimale in mezzo a tutto l’Universo.

    Se pensiamo che tutto quello e quelli che conosciamo è stato e sono in un piccolissimo puntino…

    (Ovvio le missioni spaziali non sono sul nostro pianeta.)

    Noi siamo solo un puntino dentro un altro puntino.

    In realtà alcuni punti sono galassie talmente lontane che assomigliano a stelle dove ci sono sistemi stellari che magari contengono altri pianeti che contengono altre forme di vita.

    Se volete sapere di più su quanto siamo piccoli guardate questo video, ma vi avverto una volta visto potreste non essere più gli stessi!

    C’era una volta Riccioli d’Oro su… Marte!

    In realtà questa non è una storia, ma una parte di ogni sistema stellare dove non fa né troppo caldo ne troppo freddo, da qui Goldilocks che è il nome inglese della leggenda di Riccioli d’Oro che entrò nella casa degli orsi e cercava il piatto di minestra tiepido.

    Gli antichi dicevano “in media stat virtus”.

    Pensateci se fossimo troppo vicini al Sole tutta la nostra preziosa acqua evaporerebbe e se al contrario facesse troppo freddo tutta l’acqua ghiaccerebbe in modo da non permettere la vita.

    Quindi la fascia Goldilocks è il posto dove potremmo trovare la vita come la conosciamo.

    Per questo gli astronomi ed esobiologi cercano la vita o pianeti abitabili in questa fascia.

    Ad esempio Marte è al limite esterno della fascia ed è molto freddo, invece Venere è sul limite interno e per questo è molto caldo.

    Indirizzo cosmico

    • Se qualche alieno ci dovesse spedire una lettera il nostro indirizzo sarebbe:
    • Terra, terzo pianeta

      Sistema Solare
      Braccio di Orione (parte della Via Lattea dove ci troviamo)

    • Noi siamo il punto giallo.

      Via Lattea
      Ammasso del Triangolo
      Superammasso della Vergine
      Universo

    • Qui si conclude il nostro indirizzo cosmico.